a cura di Riccardo DI GENOVA

Febbraio 2018

IL PROFESSOR ARISTIDE

'VIVERE, AMARE, CAPIRSI'

Non solo cioccolatini e fiori a San Valentino

società

"Qui c’è un IO e questo IO incontra un TE, e stiamo insieme perché attratti l’uno dall’altra e abbiamo certe cose in comune e partecipiamo. Questa partecipazione diventa il nostro NOI. Continuando a condividere, a partecipare, acquisiamo sempre più NOI. TU rimani sempre TU, e IO rimango sempre IO. Non scompariamo mai, ma sviluppiamo un NOI insieme: è il nostro legame."
(Leo Buscaglia - Vivere, amare, capirsi)

Con un certo anticipo, ma comunque a ridosso del prossimo 14 febbraio giorno di San Valentino e “Festa degli Innamorati” mi piace proporre queste brevi riflessioni suggerite dalla lettura di un libro straordinario dal titolo “Vivere, amare, capirsi”, scritto da un insegnante californiano di origini italiane scomparso esattamente 20 anni fa, ovvero Leo Buscaglia. Consiglio vivamente questo scritto come regalo da fare per l’occasione, anche perché i messaggi in esso contenuti permettono non soltanto di comprendere e metabolizzare l’essenza reale del concetto di Amore rivolto a un partner, ma anche il valore più universale di questo sentimento che finisce per incidere, e non poco, sulla Vita di ognuno di noi. Trovo quindi opportuno trascurare il solito aspetto unicamente commerciale che avvolge le “giornate celebrative imposte dal calendario” (vedi giornata della Donna, del Papà, della Mamma, dei Nonni) e certamente più utile soffermarmi su alcuni dei concetti principali esposti in questo saggio-capolavoro.
Come già affermato in passato, non amo molto le celebrazioni “di rigore” che, di fatto, non celebrano un bel niente, ma rappresentano semplicemente un evento coreografico e alienante; la Donna è tale tutti i giorni dell’anno, così come un papà, una mamma o i nonni, sono figure degne di rispetto e amore a prescindere dal calendario. Allo stesso modo, la persona amata merita un posto primario nella nostra vita e va celebrata continuamente giorno per giorno, rispettando la sua unicità in un processo che permette di ricondurla lentamente a se stessa, senza pretendere di cambiarla, ma amandola indipendentemente da tutto, cercando di farle valorizzare le sue doti migliori e nutrendo il rapporto attraverso un arricchimento individuale che porta alla crescita comune. Un processo indubbiamente difficile e poco conosciuto ma che, una volta compreso e messo in atto, permette di mantenere vivi e sempre stimolanti dei rapporti che altrimenti rischierebbero di appiattirsi o addirittura spegnersi dopo pochi mesi, o anni. Sono ancora molti gli aspetti che vengono ignorati all’interno di una dinamica di coppia o di amore in senso più lato; i rapporti “stanchi” e poco entusiasmanti sono all’ordine del giorno, con il tempo lo “stare insieme” perde la caratteristica di condivisione e crescita reciproca, e rischia spesso di retrocedere a puro status che viene sopportato soltanto perché salva da una triste solitudine.
Ma è qui la chiave di volta: i rapporti si costruiscono dapprima amando se stessi e valorizzando la propria essenza, e solo amando se stessi (non in senso egoistico, ben inteso) si può amare in una continua dinamica di condivisione che arricchisce tutti gli attori di questo “gioco” fino ad estendersi a chiunque ci circondi. Un messaggio straordinario e, in fondo, semplice (il classico uovo di Colombo) che ci viene dato dal saggio di Buscaglia, che invito tutti gli innamorati a leggere in occasione della loro festa: un modo intelligente ed illuminante che darà senz’altro vigore soprattutto a quelle storie “traballanti” che si trascinano stancamente e finiscono per appiattire i protagonisti, alla faccia dei cioccolatini o dei fiori di rito!   

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