Ma i maghi, dove si riuniscono? Sono 15 anni che ho questa rubrica, e solo ora mi accorgo che non ho raccontato dei luoghi in cui i prestigiatori si incontrano. Ebbene, ora voglio accompagnarvi proprio lì. Immaginate: è un giovedì, sono le 18, e come tutti i giovedì in un angolo di Roma gli illusionisti si danno convegno. Venite con me, dai, entriamo!
Lo capisci sin dall’entrata, che stai per accedere in un posto fatato. Sì, perché dopo una rampa di scale in un edificio che ricorda un manufatto industriale, un corridoio a L che fiancheggia diverse sale di un incubatore artistico col suo vociare di danzatrici, cantanti, ecc., ecco l’ingresso alla sede romana del Club Magico Italiano. No, non c’è una porta. Troppo banale. C’è una pesante tenda nera, un sipario, insomma, ad aprirti alla meraviglia. Come per ogni sipario, impieghi quei due secondi in più per scoprire il punto in cui le due metà si dividono. Basta questo per risvegliarti la dimensione teatrale, la promessa di stare per accedere in un luogo magico. Promessa mantenuta appena varchi quella soglia. Uno spazio ampio, tavolini qua e là, senza un ordine preciso. Luci soffuse, rosso e nero a dominare, un palco sulla destra. Sul lato opposto, in fondo, il bancone di un bar, discreto.
Entri, dicevo. Nel primo tavolino a destra Tiziano, con la sua inconfondibile barba, si confronta animatamente con Matteo, Raffo e Francesco davanti a qualche bussolotto, due palline, uno shaker. Tra di loro ci sono personaggi televisivi come Raffo (il mago preferito di Amadeus). Tiziano è in cerca di idee per un suo effetto, gli altri sono coinvolti in una seduta di brainstorming leggera, creativa, dove non esistono parole come “sì, però…”, “no, non va bene…”. Un bel tavolo giovane: quanta passione, competenza, fratellanza! Poco più in là, sul palco il maestro Davide si intrattiene fitto con i suoi giovani allievi, tutti sotto i 18 anni, eppure così dentro il sacro fuoco della magia da scena.
Un tavolo a sinistra e l’altro maestro, Luigi, è alle prese con la sua classe di studenti: cartomagia.
Dagli altri tavoli e angoli un vociare ancora di maghi, tra chiacchiericci di miscugli di carte, storie e scherzi. E’ facile che possa imbatterti in artisti di fama internazionale come Silvan e molti altri, passati lì anche solo per vedere come va o magari per provare qualcosa che bolle in pentola.
L’accoglienza del presidente, Riccardo, e di Maurizio, è da perfetti padroni di casa.
Lo sappiamo, sono stati due anni difficili per tutti. Eppure, quel luogo ha rappresentato per molti - giovani in primis - il luogo, tangibile e reale - in cui continuare a sognare e cercare di capire come realizzare quei sogni. Sono davvero fortunati, i maghi.
(da Format mar-apr 2022)