a cura di Lucio BOLDRIN

Dicembre 2020

LUCI&OMBRE

UN NATALE BLINDATO MA… NON SPEGNETE I SOGNI

società

(di Lucio Boldrin) - Dopo la Pasqua anche il Natale si presenterà blindato a causa di questa pandemia che sta ancora colpendo il mondo intero e che sta più sempre limitando e condizionando il nostro quotidiano, i rapporti umani la libertà, con la speranza che i vaccini ormai prossimi ad essere somministrati ci aiutino a ritornare a quella normalità della quale sentiamo sempre più la mancanza, ma che molti, prima, non sapevano nemmeno apprezzare. Anche nelle parrocchie la situazione si vive con un senso di pesantezza, di limitatezza e di paura. Prima, quando si entrava in una chiesa, si sentiva l’odore di candele o incenso ora solo di igienizzazione e amuchina. Tutti distanziati con mascherine e terminata le celebrazione tutti a casa. In pochi minuti i sagrati si svuotano e anche l’oratorio, che pullulava di bambini, giovani e genitori festosi rimanw tristemente vuoto, con le altalene mosse solo dal vento, quando c’è.

Mentre scrivo non so ancora se darà data la possibilità di celebrare la SS. Messa della notte. Non mi soffermo nemmeno sulle inutili polemiche sull’orario che leggo sui social. Dico solo che nella metà degli anni ’80, prima nel reatino e poi i Friuli, quando dovevo celebrare le messe in tre parrocchie diverse lo facevo alle 20 alle 22 e alle 24 a turno. E nessuno aveva qualcosa in contrario. Se ne prendeva atto consapevoli che il Natale è altro e che Gesù non nasce alle 24 del 24 dicembre, ma nasce ogni giorno nel cuore di ogni persona che è pronta ad accoglierlo.

Sicuramente siamo chiamati a vivere un Natale sobrio e anche solidale. Diciamo che sarà quello vero stavolta. Occorre accettare con serenità il difficilissimo momento che stiamo vivendo poiché ci rende fratelli in questa pandemia e nemmeno la Chiesa vuole privilegi.

Anche in carcere, dove ormai opero quotidianamente, si vive questa situazione, con paura del contagio e la tristezza di una lontananza da casa che si fa più sentire in queste occasioni e ancora più dal mese di febbraio. Da allora sono stati chiusi i colloqui con i familiari e da luglio è permesso l’incontro una volta la settimana con un solo familiare, diviso da una lastra di plexiglass, per venti minuti. Ma questo è possibile solo per chi vive a Roma e zona limitrofe e se ha vincolo di parentela. I conviventi no. Per loro, per gli stranieri e per chi abita in altre regioni è impossibile la visita, sia per le distanze, per i costi dei viaggi o perché si trovano in zone rosse. Insomma per nessuno sarà un Natale semplice e sicuramente per molti velato di ulteriore mestizia anche per le tante sedie vuote che vi saranno in molte famiglie, alle quali questa malattia ha rubato per sempre una persona cara. Non so cosa cambierà questa pandemia. Lo vedremo negli anni. Di certo una cosa non dobbiamo perdere: la speranza insieme alla volontà di collaborare per un mondo migliore, apprezzando e rispettando di più le persone, l’ambiente e anche le piccole gioie di tutti i giorni. Vi chiedo al di là dell’osservanza del distanziamento e delle dovute attenzioni, di non lasciare soli gli anziani; anche una telefonata, una video chiamata, inviare un pensiero con un biglietto scritto a mano può aiutare, in attesa di poterli riabbracciare, farli sentire meno soli. E poi un’ulteriore raccomandazione: non spegnete i sogni, la magia del natale e la gioia nel cuore dei vostri bambini. Anch’io in questo periodo, al di là dell’aspetto spirituale, cerco la magia del natale in una scorpacciata di film su Netflix per bambini per non soffocare il bambino che è in me, per continuare a sognare che qualcosa di inatteso e bello possa ancora accadere e respirare la stessa gioia che i bambini possono ancora vivere il 25 mattina scartando i pacchi che troveranno in qualche parte della casa. Cari genitori e fratelli e sorelle maggiori, giocate con i più piccoli, ridete con loro, non abbiate paura di essere “stupidi” siate semplicemente compagni di gioco. I più importanti.

Auguri a tutti di un sereno Natale, nonostante tutto, e di un migliore 2021 e ricordiamo “che non c’ è notte tanto grande da non permettere al sole di risorgere il giorno dopo” (Jim Morrison)

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