(di Stefania Santoprete) “Scavando sotto il Tempio di Salomone trovarono i saperi…
Anticamente chi faceva i calcoli per la costruzione di una piramide lasciava il segreto a chi avrebbe proseguito l’opera, non si parla di sistema metrico decimale ma sessagesimale…”
“Se tu ‘sai’ leggi i libri di Pietra, è la strada per portare la conoscenza all’Eternità…”
Prosegue il viaggio tra le nostre vie accanto a riccardo (l’iniziale minuscola è un suo volere) che incalza “Fu un reatino, Vespasiano, Tito Flavio, a distruggere la città di Gerusalemme e il suo Tempio. Prese tutte le loro ricchezze e costruì il Colosseo.”
Occorre avere molta pazienza. Riportarvi il lungo viaggio tra la storia e le mura anche reatine, presuppone prendere in considerazione diversi elementi tutti estremamente importanti. Meriterebbero ognuno una puntata a sé. Consigliamo agli appassionati un approfondimento dei vari temi attraverso la bibliografia esistente o la ricerca su internet, noi non possiamo far altro che soffermarci di tanto in tanto su alcuni, tentando ogni volta di riprendere il filo, prima di giungere nello specifico alla nostra città.
I Tesori del Tempio: l’Arca dell’Alleanza
Gli stessi Cavalieri Templari effettueranno scavi sotto la spianata del Tempio durante la loro prima permanenza a Gerusalemme ricercando un antico segreto o forse proprio la stessa Arca. L’Aron Haerit è il contenitore delle tavole della legge che Dio consegnò a Mosè (conteneva inoltre della manna e la verga di Aronne) Dopo innumerevoli peregrinazioni e spostamenti l'Arca viene definitivamente condotta da re David a Gerusalemme attorno al 968 a.C. e posta successivamente da Salomone, antecedentemente alla costruzione del Primo Tempio, all'interno del proprio palazzo reale. Secondo alcune documentazioni si potrebbero identificare nei sotterranei dell'antico Tempio di Salomone stanze segrete non ancora scoperte utilizzate in tempo di guerra e di ostilità. Recenti rilevazioni effettuate attraverso strumenti come il georadar hanno confermato questi resoconti storici identificando, ad esempio, nei pressi del cancello di Hulda, una grande stanza sotterranea artificiale mai conosciuta prima. Attualmente, purtroppo, l'eterno conflitto fra israeliani e palestinesi, associato a prescrizioni millenarie di tipo religioso, impediscono scavi o rilievi archeologici in situ. Dovremmo aspettare forse un lontano futuro in cui una maggiore tolleranza ed una migliore coesione potranno permettere nuove scoperte archeologiche a beneficio della storia e dell'umanità. L’ Arca è ritenuta dotata di poteri soprannaturali e capace di emettere potenti scariche contro chi le si avvicina impunemente. Una delle ipotesi della consistenza di questa convinzione è quella sostenuta dall'autore inglese Graham Hancock nel libro "The Sign and the Seal", tradotto in "Il mistero del Sacro Graal" (Hancock infatti afferma che in realtà il Graal sia un'allegoria dell'Arca) e cioè che l'Arca sarebbe il prodotto di una antica tecnologia della quale gli egizi erano a conoscenza e che veniva trasmessa soltanto ad alcuni iniziati dei quali Mosè avrebbe fatto parte. Portata poi in Etiopia per proteggerla dapprima da un re eretico di Israele e poi dai vari saccheggi, e seguendo un percorso durato millenni, in una cripta in Etiopia, dove viene tuttora sorvegliata da un monaco custode.
Lo scrittore francese Robert Charroux, nei suoi numerosi testi, tentò di fornire una spiegazione plausibile del suo potere affermando che: "...l'arca non era nulla di più che un'impressionante arma capace di sviluppare energia elettrica. Non dobbiamo dimenticare che Mosè, quando ancora veniva istruito come futuro faraone, aveva ricevuto dai sacerdoti egizi profonde nozioni alchemicoesoteriche di chimica, fisica e meteorologia tali da dare ragione di alcuni dei prodigi a lui attribuiti. L'Arca dell'Alleanza poteva essere una specie di forziere elettrico capace di produrre forti scariche dell'ordine dei 5-700 volt... L'arca era fatta di legno d'acacia e rivestita di oro all'interno e all'esterno. Con questo stesso principio si costruiscono i condensatori elettrici, separati da un isolante che in quel caso era il legno. L'arca veniva posta in una zona secca, dove il campo magnetico naturale raggiunge normalmente i 600 volt per metro verticale, e si caricava. La sua stessa ghirlanda forse serviva a caricare il condensatore. Per spostarla i leviti passavano due stanghe dorate negli anelli, tanto che dalla ghirlanda al suolo la conduzione avveniva per presa di terra naturale, scaricandosi senza pericolo. Isolata, l'arca talvolta si aureolava di raggi di fuoco, di lampeggi, e, se toccata, dava scosse terribili. In pratica si comportava esattamente come una pila di Leyda...". Essendo anche questo argomento oltremodo affascinante vi rimandiamo al sito (www.esoterismoemisteri.com/larca_dellalleanza_e_le_sue_tracce_nella_storia.html).
…e i rotoli
Tra i vari rotoli di pergamena trovati nel tempio c’era il vero Vangelo di Gesù, il vangelo che Gesù dettò a Didimo Giuda Tommaso, impropriamente chiamato il vangelo di Tommaso, viene considerato il più antico tra i vangeli, e comunque assolutamente antecedente ai quattro canonici, canonizzati appunto dalla chiesa stessa. Tradotto in arabo sarebbe rimasto nascosto. Una parte di quel sapere è stato ritrovato nei rotoli di Nag Hammâdi (alto Egitto) e di Qumran. “I seguaci dello gnosticismo asseriscono che i vangeli gnostici sono "erroneamente confusi con l'idea di vangeli falsi". Quello attribuito a Tommaso, in particolare, è da essi reputato "probabilmente il vangelo più antico in assoluto" e quindi più degno di fiducia dei Vangeli canonici. I Vangeli della Santa Romana Chiesa nascono da Costantino, il quale intendeva ristabilire la pace religiosa e raggiungere l'unità dogmatica, minata da varie dispute; l'intento era anche politico, dal momento che se tali dispute non fossero state risolte avrebbero dato un ulteriore impulso centrifugo all'impero, in una fase in cui esso si trovava sulla via della disgregazione (Concilio di Nicea). Il vangelo di Tommaso è basato sul sistema gnostico, che nel suo complesso non dà alcuno spazio agli insegnamenti di Gesù riguardanti la rivelazione di Dio e la salvezza. La "salvezza" per gli gnostici era la mera conoscenza di sé.”
Inutile aggiungere che mille controversie sono aperte e centinaia di studiosi si sono espressi a favore o contro queste teorie, rilanciate e fortificate anche in seguito all’uscita del ‘Codice da Vinci’ da cui il nostro riccardo prende le distanze, rimanendo in un sentiero più ‘seriamente e scientificamente realistico’. Intanto, per non lasciarvi a bocca asciutta, perché non andate in giro a cercare la ‘croce patente templare’ nella nostra città?
(da Format Marzo 2016)