di M. Antonietta Dionisi - Quando si è cavallo delle stagioni fatico un po’ a cambiare atmosfera in bottega, guardo la vetrina ancora variopinta, i freschi colori che mi accompagnano già da qualche mese mentre da due mesi nel mondo creativo si parla di Natale, tra le dita sento ancora il fresco contatto con le cotonine colorate ma mi trovo a scorrere il caldo feltro delle prossime creazioni. Se poi aggiungiamo il caldo estivo che ancora non ci vuole abbandonare bisogna fare uno sforzo in più. Allora ecco che comunque ci siamo: le mie sfere di plexiglass, lucide come fossero vetro, i rami di pino, i presepi mi dicono “forza, rimboccati le maniche”. Ma io mi diverto ora a camminare sul tappeto di foglie che pian piano si accumulano in giardino e penso che un piccolo spazio all’autunno lo devo dedicare: l’atmosfera calda e dorata nelle mille sfumature della natura che si spoglia sarà ancora più breve, come si diceva una volta “non esistono più le mezze stagioni”. Questo sfasamento stagionale mi disorienta un po’, sono una che ama gustare ogni momento dell’anno, le stagioni devo sentirmele dentro prima che fuori, ho bisogno di allineamento, non mi piace la vita sfasata, anche se il mio lavoro è comunque vita sfasata: è inverno pensi alla primavera, è estate pensi all’inverno da sempre. Sarà l’età, sarà che realmente i ritmi della natura sono diversi e mettiamoci anche che ora si vive all’insegna del “mordi e fuggi”, del “chi arriva prima” che mi condizionano e mi mettono fretta. Non mi arrendo, faccio con calma, mi ripaga e mi appaga. Vedo che le persone hanno bisogno di stare in compagnia ora più di ieri, entrano in bottega chiedendo corsi e consigli, c’è un certo fermento che mi carica e mi conferma che il mondo che mi sono creata in anni di fatica, sorrisi, qualche lacrima, delusioni e soddisfazioni, mi ruota intorno con fiducia e aspettative che spero di non deludere. Per ora ce ne andremo a Vicenza per la nostra piccola escursione annuale ad “Abilmente” la fiera della creatività più importante in Italia, stavolta siamo un bel nutrito gruppo, saranno due giorni di condivisione e convivialità che da anni ormai mi fanno sentire come una bambina in gita scolastica, curiosa e con tanta voglia di divertirsi (in fondo sono solo una bambina di sessantaquattro anni), la possibilità di esprimere sé stessi non ti fa invecchiare. Intanto cambiamo colore, seppur per poco, alla vetrina.
SEMPRE BAMBINI
