a cura di Rino PANETTI

Settembre 2017

MAGICAMENTE

IL MAGO VI DISTRAE PER INGANNARVI?

leadership

C’è una convinzione diffusa su quale sia una dei veri segreti di un bravo prestigiatore: la capacità di distogliere l’attenzione dello spettatore dal trucco per deviarla altrove.

Diciamolo subito: di fondo il concetto è vero, e le neuroscienze lo confermano: la mente non riesce a sostenere la medesima attenzione in due luoghi differenti e così è costretta a scegliere. Il mago in gamba allontana l’attenzione dal punto “critico” e, di più, la porta dove lui vuole che cada. Pertanto, prima osservazione: il prestigiatore non solo devia l’attenzione dal trucco ma la convoglia nel punto in cui lui vuole (non è la stessa cosa, ovviamente: un conto è distrarre e basta, un altro è indirizzare verso un punto).
Ebbene, nonostante tutto ciò sia vero, non è però sufficiente affinché il pubblico non si accorga del trucco. Cosa manca? Vediamolo insieme.
Supponiamo che gli spettatori conoscano il funzionamento del meccanismo appena descritto (e, oramai, la maggior parte delle persone ne sono consapevoli).
Il punto per ciascuno di loro allora diventerebbe: “Ok, ma dove devo allora guardare? Perché se decido di non guardare dove il mago vuole portarmi a vedere, potrei ugualmente concentrarmi su un altro punto anch’esso sbagliato, o farlo nel momento sbagliato” [spazio e tempo, le due dimensioni che il mago governa in modo unico, per realizzare i suoi miracoli].

E ora più chiaro perché non è sufficiente sapere che il mago proverà a “distrarmi”? Saperlo è una condizione necessaria (se l’obiettivo è scoprire il trucco…ma mi auguro che nessuno assista a uno spettacolo magico per scoprire i segreti del mago…perderebbe l’occasione di viaggiare nella Magia e nella meraviglia), ma non sufficiente!

Su cosa allora il mago fa anche affidamento? E’ qualcosa che nessuno ha ancora mai considerato, ma che – per me che mi occupo anche di crescita dei gruppi e dei team – è basilare: il prestigiatore punta sul fatto che il pubblico che ha di fronte non è e non si comporta come una squadra, ma come un insieme di persone singole!

Arrivo così al punto: il pubblico di uno spettacolo di magia è un esempio magnifico per rappresentare la condizione in cui si trova un team. Ancora una volta, provo a spiegarmi passo per passo:
Oggi, il maggior problema di ogni persona è che lei – da sola – non può avere il quadro chiaro e completo della realtà e del contesto in cui opera (esattamente come lo spettatore di uno show magico). Per poter prendere delle decisioni deve dunque imparare ad ascoltare e guardare insieme agli altri, deve integrare e coordinare il suo vedere con quello degli altri. E’ in fondo questa la ragione per la quale oggi non possono più esserci leader che da soli – ritenendo di presidiare tutte le variabili – prendono le decisioni in completa autonomia. E’ per questo che oggi la più grande qualità di un leader è l’ASCOLTO! (la visione, gli obiettivi, il saper motivare le persone, ecc. vengono solo dopo): se non c’è ascolto e osservare insieme, si rischia di prendere decisioni sbagliate.E’ per questo che oggi si parla sempre più spesso della forza della co-creazione.E’ per questo ed è su questo che si fonda la cosiddetta “Leadership creativa”.
Ebbene, il prestigiatore su un palco sfrutta proprio questo fattore: gli spettatori non possono organizzarsi come un team per “vedere insieme”!

Prendete spunto da questa lezione e ricordate: ciò che siamo insieme sarà sempre e maggiore di ciò che siamo da soli! Nella vostra vita, puntate sempre alla collaborazione, al confronto, all’ascolto, al dialogo!

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