(di Sergio Grillo) Dopo aver conquistato la permanenza in serie B, gli Arieti hanno rinunciato a partecipare al campionato cadetto iscrivendosi alla C1. Operazione questa che la società ha effettuato a malincuore, visti i sacrifici economici e tecnici profusi per evitare, sul campo, un ritorno ad un torneo pieno di insidie come si prospetta la C1. Si può ipotizzare che, ad influenzare la decisione, abbia contribuito una sorta di bilancio preventivo, con il conteggio delle entrate e delle uscite necessarie per disputare la B : pagamento giocatori e tecnici, organizzazione trasferte, spese di iscrizione e quant’altro. La C, sotto questi punti di vista , è meno “pesante”. In società ci si è posti anche un discorso di nuova programmazione con obiettivi sulla carta alla portata del club amarantoceleste. E in quest’ottica va vista la collaborazione siglata con la società di rugby ternana. Operazione simile a quella di tre anni fa risoltasi con una rottura dopo appena 12 mesi di vita. Del resto senza un settore giovanile valido e “coperto” in tutte le categorie, non c’è possibilità di costruire un futuro roseo e Terni, sempre in via teorica, darebbe garanzie di buona riuscita sia in C, sia nella possibilità di garantire la presenza in tutti i campionati giovanili. La dirigenza Arieti ha scelto la strada da perseguire. E’ la scelta giusta? Impossibile rispondere ora, occorre attendere almeno tre mesi per esprimere un giudizio di merito. Ci sono infatti da attendere i risultati sportivi, quelli per intenderci raggiunti con il raggiungimento della meta. Ci sono poi gli obiettivi “sociali”, la capacità di mobilitare nuovi adepti alla religione del pallone ovale. La speranza di poter centrare gli obiettivi è ad oggi intatta. Sarà il tempo a dare il responso inappellabile sulla validità e lungimiranza delle scelte operate.
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