di Mattia Esposito - Finalmente. Sarà stata questa, più o meno, l’esclamazione dei supporters della Real Sebastiani Rieti ora che la squadra inizia ad assumere la sua forma definitiva. La stagione è stata indubbiamente sfortunata dal punto di vista fisico, poi sono arrivati anche un paio di aggiustamenti sul mercato e praticamente, quella che era stata costruita ad inizio stagione è una squadra che non si era mai vista. Mai momento fu migliore, verrebbe da dire, considerando che si entra nella parte più delicata della stagione. Si decidono infatti le posizioni finali in campionato e, di conseguenza, la griglia playoff. La Real Sebastiani ha (finalmente) recuperato tutti i suoi effettivi, e coach Finelli può disporre di una rosa lunga e ricchissima di soluzioni, caratteristiche che poche squadre nella categoria possono vantare ma che comporta un lavoro extra in termini di gestione del gruppo e dei minutaggi in campo. La corsa al primo posto, salvo scossoni incredibili, sembra pregiudicata, ma l’aspetto più importante che circola nell’ambiente della formazione amarantoceleste è quello di farsi trovare pronti al momento in cui ci si giocherà il salto di categoria nei playoff, vero obiettivo societario, in una stagione che però ha già dato due delusioni, ovvero la mancata qualificazione alla fase finale di Coppa Italia e Supercoppa. Al di là di quello che è stato fino ad ora l’impressione è che il potenziale della squadra sia ancora per buona parte inespresso, una squadra nella quale gli under hanno spesso indossato i vestiti dei senior facendosi trovare pronti nel momento della necessità. Ora spetterà a Finelli riuscire a trovare il giusto equilibrio tra i tanti giocatori di personalità, esperienza e classe, e under di grande valore per la categoria che hanno dimostrato di poter aver minuti importanti. Bei problemi, direbbe qualcuno, ma gli equilibri lontano dal parquet sono altrettanto importanti di quelli in campo, e la Real Sebastiani ha il compito di remare compatta nella stessa direzione, per non correre il rischio che una possibile arma a suo favore non diventi invece controproducente. La volata è appena iniziata, e si preannuncia lunga e faticosa, una pedalata che, pensandoci, ha più le sembianze di una salita faticosa, quella dei playoff: nei quali i fattori che subentrano sono molteplici, anche con quel pizzico di fortuna che non guasta mai. Infortuni alla mano la Real Sebastiani, sotto questo punto di vista, il suo conto sembra averlo già pagato, tanto da rendere proprio quella pedalata un tantino meno faticosa.
LA PIÙ DIFFICILE DA SCORTECÀ È SEMPRE LA COA

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