L'Associazione Luca Coscioni - Cellula di Rieti si tinge d'arcobaleno per celebrare il mese dedicato all'orgoglio della comunità LGBTQIA+.
Dalla notte del 28 Giugno 1969, quando un gruppo di poliziotti fece irruzione all'interno dello Stonewall Inn di New York, un locale del Greenwich Village punto di ritrovo della comunità omosessuale newyorkese, il mondo ha avviato un percorso netto di accettazione e abbattimento di ogni forma di discriminazione nei confronti delle persone non eterosessuali.
Eppure, in 71 Paesi essere omosessuali è ancora un reato.
Parliamo di circa un terzo del pianeta.
Di questi, 55 Paesi prevedono la reclusione fino a 14 anni, 10 l'ergastolo e 5 la pena capitale.
E se in grandissima parte del mondo occidentale la situazione è diametralmente opposta, non possiamo purtroppo guardare con fiducia e speranza alla situazione dei diritti LGBTQIA+ nel nostro Paese.
Ora più che mai.
Secondo lo studio a cadenza annuale condotto dall'ILGA (International Lesbian, Gay, Bisexual, Trans and Intersex Association), l'Italia figura infatti al 34° posto su 49 nella classifica della tutela dei diritti LGBTQIA+ in Europa.
Siamo dietro a Georgia, Albania, Montenegro e appena sopra a Bulgaria, Romania e Polonia.
Ciò è facilmente spiegabile con l'inerzia legislativa che contraddistingue il Belpaese quando si parla di diritti civili: manca una legge sul matrimonio egualitario e di conseguenza la possibilità di adottare congiuntamente, così come manca una legge che disciplini l'adozione del figlio del partner (stepchild adoption), non abbiamo una legge che punisca l'omolesbobitransfobia né sono ancora vietate le terapie di conversione.
Certo, ci sono le unioni civili, ma a cosa serve una legge che non equipara una coppia eterosessuale e una coppia omosessuale?
E la situazione è ulteriormente peggiorata, prima con la circolare che il Viminale ha diramato lo scorso Marzo per "consigliare" a Prefetture e Comuni di non trascrivere i certificati di nascita dei bambini nati all'estero tramite GPA e fecondazione eterologa se figli di coppie omogenitoriali, e nei giorni scorsi con la notizia dell'adozione da parte della Commissione Giustizia del disegno di legge per rendere la GPA "reato universale" e punire con l'arresto e la conseguente divisione del nucleo familiare ogni cittadino italiano che dovesse ricorrere alla maternità surrogata anche all'estero.
Celebrare il Pride Month e schierarci dalla parte di una minoranza che, a distanza di 54 anni dai moti di Stonewall, viene ancora discriminata da chi si arroga il diritto di stabilire quale sia amore e quale no, è un imperativo morale per chi, come noi, è da sempre al fianco delle libertà e dell'uguaglianza: sabato 10 Giugno la bandiera arcobaleno della Cellula Coscioni Rieti sventolerà al Roma Pride.
PRIDE MONTH 2023: L'ASSOCIAZIONE LUCA COSCIONI CELLULA DI RIETI SI TINGE D'ARCOBALENO

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