di M. F. - margine dei lavori per l’infiorata del Borgo, troviamo a rifocillarsi in un angoletto all’ombra due personaggi tipici del posto molto coinvolti nella processione del santo amato in città. Si tratta del decano capomacchina (ormai in ‘pensione’ da cinque anni) Gianni Flammini e della new entry tra i facchini di questa edizione, già capomacchina della processione di Sant’Antonio a Monte, Fabrizio Rossi. Il capomacchina è colui che, in collaborazione con i quattro capo squadre, regola l'alternarsi dei gruppi dei portatori, chiama le soste, controlla la staticità della macchina e garantisce le buone manovre in uscita ed entrata dalla chiesa. Un incontro tra generazioni diverse che con orgoglio posano per noi a testimonianza della grande devozione e dell’impegno profuso a favore dell’avvenimento più atteso dell’anno, specialmente dopo due edizioni saltate per la pandemia. Il veterano dà suggerimenti al... nuovo che avanza, oltre a fornirgli in prestito per l’occasione il proprio saio, cordone, stemma e guanti, corredo cucito a mano dalla moglie oltre quarant’anni fa.