a cura di Riccardo DI GENOVA

Giugno 2018

IL PROFESSOR ARISTIDE

L'UNIONE FA LA FORZA

calcio

La fresca conquista della Serie C da parte della F.C. Rieti, al termine di una trionfale cavalcata durata 9 mesi, fa sì che il prossimo anno la città viva un’esperienza storica in termini sportivi, e non solo. Entrare nel mondo del professionismo non soltanto innalza il livello del calcio cittadino, ma ci si augura che il salto di qualità del sodalizio amarantoceleste possa essere accompagnato da una parallela crescita della città, in termini di ottica più allargata, maggiore organizzazione, maggior indotto economico, programmazione di eventi e iniziative parallele, ulteriore sviluppo del turismo e della capacita ricettiva. Non soltanto, quindi, un’occasione per godere spettacoli calcistici più qualificanti a livello qualitativo, ma allo stesso tempo una ghiotta opportunità per avviare un volano positivo mirato alla crescita del territorio e della sua comunità. Certo, i problemi della nostra città non riguardano soltanto il calcio, o lo sport in genere, ma è risaputo che nell’economia di un territorio sono tanti gli elementi che contribuiscono a una crescita generale e lo sport, unito a tutte le componenti che vi girano intorno, è certamente un veicolo importante. La Serie C verrà certamente affrontata dalla Società amarantoceleste in modo professionale, come richiede la categoria, ma ritengo che sia necessario che tutti si stringano intorno alla stessa per accrescere nella comunità sempre più interesse ed entusiasmo e, cosa ancora più importante, rafforzare quel senso di appartenenza alla città e alla squadra che sta crescendo negli ultimissimi anni e che va senz’altro alimentato e sviluppato. Un senso di appartenenza che unisce le persone in nome di un obiettivo comunque e che troppo spesso, dalle nostre parti, sembra latitare; non scopro certo l’acqua calda se dico che a Rieti prevale la politica del “proprio orticello”, piuttosto che un atteggiamento “collettivo” e sinergico come spesso si riscontra in altre zone della nostra bella Italia in cui piccoli borghi, paesi o città capoluogo, fanno “squadra” riunendo tutte le componenti sotto un unico vessillo e mirando a un obiettivo comune. Domenica 13 ero a Potenza a seguire la prima partita della Poule Scudetto della Serie D e sono rimasto impressionato dalla partecipazione alla festa-promozione da parte di commercianti, istituzioni, famiglie intere (tantissime donne e ragazze); una città interamente tappezzatadi rosso-blu, una città viva e briosa (e tra l’altro, brulicante di persone in una ZTL di cui nessuno si lamenta da anni!). Assistere alla partita in mezzo a quasi cinquemila persona è tutta un’altra musica, ma certo un movimento del genere non si costruisce dall’oggi al domani, però mi sento di dire che tutti gli sforzi che la F.C. Rieti, e in testa il suo Presidente, ha sostenuto con impegno e costanza, devono essere non soltanto riconosciuti, ma soprattutto non vanificati perché questo salto non deve essere solo una “meteora”, ma un ingrediente di crescita della “squadra-Rieti” i cui componenti, a differenza di quelli che scendono in campo e… passano, restano qui e hanno il dovere di contribuire alla sua crescita a tutto tondo.

condividi su: