Pensate: oltre 2700 partecipanti, da ogni parte del mondo.
E pensate a una giuria con personaggi di questo calibro: il presidente Andrea Vitali (scrittore), Edoardo Boncinelli (scienziato e scrittore), Piergiorgio Odifreddi (matematico), Tiziana Ferrario (giornalista e scrittrice), Francesco Cevasco (responsabile delle pagine culturali del Corriere della Sera), Pierluigi Panza (giornalista del Corriere della Sera) e altri ancora.
Questo Rino Panetti ha affrontato decidendo di partecipare al prestigioso Premio Internazionale di Letteratura Città di Como, giunto alla sua decima edizione. Ed ora è tra i selezionati per il premio finale.
Lo abbiamo raggiunto per farci raccontare qualcosa di più.
“Intanto, il solo pensiero che persone come Odifreddi, Boncicelli, Ferraio, Vitali abbiano esaminato un mio manoscritto mi emoziona. Scoprire poi che lo hanno anche individuato come uno dei possibili vincitori mi onora oltremodo.”
Avevi già però partecipato ad atri concorsi, vero?
“Sì… e uno lo vinsi anche” – dice Rino sorridendo.
Cosa ti ha spinto ha tornare a cimentarti in un altro concorso – sia pur prestigioso come questo – dopo tanti anni e tante pubblicazioni? (Rino ha già pubblicato 6 libri, uno dei quali è stato tradotto in inglese).
“Ti svelo un piccolo segreto: avrei in effetti potuto pubblicarlo con una delle mie case editrici di riferimento – FrancoAngeli o Florence Art Edizioni –. Ma dopo 12 anni dal mio primo libro sentivo il bisogno di rimettermi in gioco e vedere i miei “prodotti” con occhi diversi. Quando poi ho letto i nomi della giuria del Premio Internazionale Città di Como, ho deciso di collocare l’asticella fin lassù”
Ed è andata alla grande, no? Raccontaci qualcosa del libro
“Sì, anche se il vincitore si saprà più avanti. Ma già questo è un risultato per me incredibile.
Intanto questo libro è un romanzo, ed è stata una vera scommessa. Concepire un romanzo avvincente, che fosse utile anche per chiunque desideri sviluppare la propria creatività ed essere artefice del proprio futuro.
La storia di crescita di due ragazzi, con Rieti sullo sfondo e una sfida in apparenza impossibile lanciata da uno strano personaggio in un luogo fantastico, Creacon. Una sfida da affrontare tra personaggi e luoghi ora reali ora immaginari…
Un libro scritto pensando a Harry Potter, La Storia Infinita e Il Mondo di Sofia. Un libro in cui ho riversato tutte le mie passioni e competenze: Rieti, la magia, la creatività, la natura, gli scacchi, l’avventura e la fantasia, lo scoutismo, la scienza...
Chi lo leggerà avrà così l’opportunità di sperimentare più piani: il coinvolgimento in una storia avvincente e l’apprendimento giocoso di strumenti utili per la propria vita. Il mio obiettivo è che la lettrice e il lettore possano crescere insieme a Yago e Agnese – i due protagonisti – in questa conoscenza.
Per questo, lo vedo perfetto anche per i giovani, le scuole, i formatori.”
Perché scrivi?
“Perché amo condividere. E perché scrivere mi dà il tempo di rallentare, stare su un concetto, una frase, una descrizione in modo non superficiale. Scrivere dà profondità… e anche tanta sofferenza, perché sembra sempre che ti sfugga una parola.”
Insomma, uno scrittore vero…
“No, proprio no. Sono tutto fuorché uno scrittore. Mi fanno un po’ sorridere coloro che, appena pubblicato il primo libro (magari pure in modo indipendente), si affettano ad aggiungere la dicitura ‘scrittrice’ o ‘scrittore’ nel proprio curriculum. Io al più racconto storie e provo a infilarci insegnamenti su quelle che sono le mie competenze: la creatività, la crescita personale e di collettività, ecc. Ma essere scrittori è un’altra cosa. Quando hai un figlio adolescente, ti piace anche pensare di lasciare cose di te che ora non coglie, piccoli insegnamenti che ora non riesci a far arrivare come vorresti. E mi piace pensare che possa continuare a sfogliarmi insieme ai suoi figli.”
Come si concluderà questo Premio Internazionale?
“Si concluderà con l’ufficializzazione dei vincitori. La cerimonia dovrebbe esserci a fine ottobre. Ma davvero per me – per quanto ti ho raccontato fin qui – questo essere nella rosa dei papabili è un successo.
Ovviamente preciso che il libro non è ancora stato pubblicato (infatti è nella categoria inediti). Ma poiché Rieti è una presenza costante nella storia, mi piacerebbe pubblicarlo con una casa editrice locale. Staremo a vedere. Un passo alla volta. Intanto mi sono goduto i commenti di chi lo ha letto in anteprima, diversi dei quali mi hanno confidato che non riuscivano a staccarsi. Ma non sai mai quando un complimento sia di maniera o reale. Se però una giuria di quel calibro ti sceglie, allora guardi tutto in un altro modo.”
Ecco la mappa dei partecipanti:
A Rino i complimenti della nostra redazione!