di Giovanna Palomba* - Il tema dei quartieri e della valorizzazione degli stessi, suscita molto interesse nel dibattito sociologico. Tanto è che si integra perfettamente nei processi di studio delle forme di coesione e socializzazione derivanti dai comportamenti degli individui, dall’interpretazione delle dinamiche della società e dal rapporto che i singoli riescono a creare con il territorio in cui vivono, adattandosi, anche, ai processi di trasformazione della città.
Si sviluppa e si consolida, quindi, l’esigenza di rafforzare queste realtà affinché possano realmente ed efficacemente essere il fulcro vitale e, al tempo steso, embrionale di una rete di azioni attraverso cui realizzare l’integrazione, favorendo al massimo la socializzazione.
Il quartiere è vita, abitudini quotidiane, conoscenza diretta dei contesti, delle dinamiche delle relazioni che ivi si sviluppano e crescono. Il senso di comunità, partecipando in modo costruttivo e creativo alla crescita dei processi di evoluzione della stessa, partendo da un “microcosmo”, viene amplificato fino a raggiungere l’acme attraverso l’acquisizione della consapevolezza, da parte di ognuno, che il miglioramento del singolo contesto non deve rimanere fine a se stesso, altrimenti sarebbero vanificati tutti gli sforzi profusi. Occorre, per questo, implementare le risorse, valorizzare le competenze e le capacità perché ciascuno possa essere protagonista del cambiamento e del processo evolutivo di divulgazione delle positive esperienze di vita.
Queste ben possono divenire il mezzo per sollecitare la partecipazione e stimolare la curiosità nel comune intento di migliorare il proprio spazio vitale e relazionale.
Un quartiere così “vivificato”, diventa, quindi, parte integrante di un contesto sociale ben più ampio ove può trovare il giusto inserimento ed in cui confluiscono sia le diverse esperienze che i progetti avviati.
Tutto ciò si traduce in una efficace sinergia ed una complementarietà di tutti gli interventi che, sia pur contestualizzati, inevitabilmente hanno ripercussioni tali da favorire il migliore sviluppo della comunità.
La vita del quartiere diventa così trama di una rete di intenti ed interventi comuni: far crescere i quartieri significa far crescere parti integranti del tessuto cittadino, dalle più periferiche a quelle più centrali, secondo un comune filo conduttore. Come? Favorendo, ad esempio, le attività negli oratori, nei centri di socializzazione ed investendo altresì nel miglioramento di ogni spazio ludico, ricreativo ed aggregante, attraverso il coinvolgimento di ogni realtà del territorio che costituisce una risorsa imprescindibile.
Una comunità, in sostanza, al servizio del sociale che diventi strumento di aiuto e risorsa, stimolante e proattiva, attraverso una complementarietà con le Istituzioni in virtù della quale essere, insieme, protagonisti di cambiamenti che si concretizzano nel raggiungimento del comune obiettivo di crescita e miglioramento sociale.
*assessore ai Servizi Sociali - Pari opportunità Comune di Rieti
ph M. D'Alessandro