Sala Polivalente del Polo Culturale piena, soprattutto di studenti, per l'incontro organizzato dal Comune di Rieti Assessorato alla Cultura e dalla Biblioteca Paroniana, in collaborazione con Demea Eventi Culturali con Lia Levi, 91 anniI, sopravvissuta all'Olocausto. "Non penso assolutamente che il ricordo di ciò che abbiamo vissuto sia destinato a sparire perché è una ferita alla civiltà. C'è l'ansia, la paura che qualcosa si fermi con la scomparsa dei sopravvissuti, non credo sia così. Certamente la loro testimonianza diretta è un aspetto importantissimo: senti la sofferenza trasparire dalle loro parole, riesci a comprenderla. Sebbene... uno dei modi con cui hanno definito la Shoah sia 'l'irraccontabile'" spiega Lia Levi, ospite a Rieti, in occasione della Giornata della Memoria, per parlare del suo libro più celebre "Una bambina e basta" vincitore nel 1994 del Premio Elsa Morante-Opera Prima, storia di una bambina ebrea e del rapporto con sua madre. Tornando al tema a cuore anche agli studenti presenti del 'non dimenticare', ha aggiunto "Primo Levi, è stato sia testimone che scrittore, ebbene ora che non c'è più è, se possibile, maggiormente conosciuto: la presenza è uno degli elementi ma non l'essenziale. La creatività può essere un valido supporto, attraverso il cinema, l'arte, la scrittura, tutto resta ed anche se le persone non ci saranno più la memoria si tramanderà attraverso opere dal valore universale, è così che la nutriremo."
26_01_23
ph M. D'Alessandro