a cura di Massimo Palozzi

Aprile 2023

IL DOMENICALE

LAVORI (PUBBLICI) DI RIPARAZIONE, VALORE AGGIUNTO O SPRECO?

amministrazione, città, politica

 

di Massimo Palozzi - Una primavera così poderosa era da tempo che non si vedeva a Rieti. Non tanto sul fronte climatico, quanto su quello dei lavori pubblici. La settimana è stata infatti punteggiata da cantieri sparsi su vari quadranti della città, anche se non tutti all’insegna della piena soddisfazione.

Mercoledì, ad esempio, si sono conclusi i lavori di messa in sicurezza e sistemazione temporanea (temporanea!) del ponte pedonale di San Francesco dedicato all’indimenticabile parroco della vicina chiesa di San Michele Arcangelo, mons. Angelo Pietrolucci. In particolare, gli operai del Comune hanno sostituito le tavole più usurate e ripristinato il tappeto di gomma lungo tutta la passerella.

Non è la prima volta che il ponte necessita di simili riparazioni. A giugno 2019, appena due anni dopo l’intitolazione, il Comune aveva dovuto provvedere a fissare alcune tavole divelte, chiudendo il transito per qualche ora. Ora è stato di nuovo necessario aggiustare il piano di calpestio per ragioni di sicurezza, con un’operazione anche stavolta niente affatto risolutiva. “Portiamo a termine un importante intervento, seppur temporaneo”, ha candidamente ammesso l’assessore a Manutenzione e Decoro urbano Fabio Nobili, spiegando che “il Comune di Rieti è destinatario di un finanziamento regionale di circa 195mila euro, per il quale siamo in attesa che vengano sbloccati i fondi. Non appena avremo le somme a disposizione procederemo ad una riqualificazione totale del ponte con nuovi materiali che permetteranno di evitare i problemi tipici del legno che si sono registrati negli anni”.

Il problema è proprio questo. È inaccettabile dover “riqualificare” un’opera di recentissima realizzazione spendendo ulteriori soldi pubblici che, soprattutto in momenti grami come questi, potrebbero essere destinati altrove.

Di cose fatte male abbiamo parlato in diverse occasioni da questo osservatorio. Quindi stride che l’ente responsabile della scarsa qualità del manufatto tenti di accreditarsi meriti annunciando futuri interventi di ripristino. I quali, tra l’altro, speriamo non si limitino al versante funzionale e di sicurezza ma abbiano riguardo pure per quello estetico. Oltre che inadeguata, la passerella è obiettivamente brutta sia nei materiali prescelti sia nella loro composizione. Soprattutto, ha rivelato fin da subito un aspetto dimesso, decrepito e precocemente invecchiato senza il fascino del vintage.

Parallelamente all’ennesimo cerotto messo sul ponticello, è partito il cantiere per l’ampliamento del Pronto soccorso dell’ospedale San Camillo de Lellis. L’area interessata è di circa 300 metri quadrati e i lavori, la cui durata prevista è di tre mesi, permetteranno secondo l’Azienda l’ottimizzazione dei percorsi interni e il miglioramento dei processi assistenziali e di cura per i pazienti infetti e non infetti.

Nonostante gli inevitabili disagi, questa è una buona notizia. Buona ma non ottima. La Asl reatina ha appena incassato l’approvazione regionale per il raggiungimento degli obiettivi nei difficili anni post sisma 2016, complicati dalla pandemia Covid, risultando ai primi posti nel Lazio per attività assistenziali e qualità delle prestazioni erogate. In attesa che si insedi il nuovo direttore generale, procede ora verso il miglioramento dell’offerta sanitaria in un settore particolarmente delicato e al centro di numerose polemiche. La notizia però non è ottima perché questo passaggio sarebbe stato superfluo, se non si fosse perso tanto tempo nell’edificazione del nuovo ospedale. Già più di due anni fa, a marzo 2021, è stato infatti emanato il Dpcm riguardante anche il nosocomio reatino (che dovrebbe sorgere nei pressi dell’attuale) assistito da uno stanziamento di 179 milioni di euro. Alla Asl veniva affidato il compito di bandire la gara per la progettazione, con l’elaborato da consegnare all’Inail per la realizzazione vera e propria. L’individuazione dell’Inail come soggetto attuatore era stata salutata da tutti come una garanzia per lo snellimento dei processi amministrativo-burocratici che accompagnano ogni opera pubblica di rilievo. Del nuovo ospedale continua invece a non esserci traccia. Da qui la necessità di rimettere le mani sul de Lellis, investendo somme notevoli con una sostanziale duplicazione di spesa.

Nel mentre, procedono alacremente i lavori di ristrutturazione dello stadio Raul Guidobaldi. Il campo scuola è al centro di una profonda opera di rinnovamento, con la completa sostituzione della pista e delle pedane per renderlo rispondente agli standard tecnici richiesti per la disputa di competizioni di rango superiore. L’impianto di piazzale Leoni è da sempre il fiore all’occhiello dell’atletica reatina ed è giusto ogni tanto rifarsi il look. Si potrebbe però pensarlo più in grande, con modifiche radicali senza procedere sempre e soltanto attraverso i soliti microadeguamenti destinati a una caducazione più o meno rapida. La fine del glorioso meeting internazionale ha di certo rappresentato un brutto colpo anche in termini di credibilità, ma la storia dice come l’intero movimento sportivo reatino abbia reagito alla grande, mantenendosi su livelli altissimi grazie all’impegno e alla professionalità di tutti i protagonisti: tecnici, atleti, dirigenti e personale di supporto.

La difficoltà di utilizzare i fondi del Pnrr nel rifacimento degli stadi è nota. La bocciatura in settimana dei progetti di quelli di Firenze e Venezia ne è l’emblema, però si potrebbe ragionare comunque su qualcosa di ancor più qualificante e definitivo per dotare Rieti di un’infrastruttura di assoluta eccellenza degna dei risultati conseguiti sui campi di gara.

Per chiudere questa carrellata non si può non menzionare l’avvio dei lavori del parco urbano di Villa Reatina. L’intervento, oggetto di un finanziamento di circa un milione e mezzo, trasformerà in parco pubblico una superficie di oltre due ettari. Verranno realizzate due piazze di ingresso, un parcheggio, un’area attrezzata per il gioco, tre percorsi vita/benessere, un campo di calcetto, una fascia boscata, piccoli tratti di alberature e tre ponticelli in legno per l’attraversamento delle sorgenti del Cantaro.

A darne l’annuncio, con una certa enfasi venata di orgoglio, sono stati mercoledì il sindaco Daniele Sinibaldi e l’assessore ai Lavori pubblici Claudia Chiarinelli. Ai quali ha però subito fatto il controcanto il predecessore di quest’ultima, Antonio Emili, oggi consigliere comunale e capogruppo di 'Io ci sto'. Nel ricordare che si tratta dell’attuazione di un progetto approvato dalla scorsa amministrazione, Emili ha voluto precisare non senza una punta di veleno che quello che prende forma è solo “un altro intervento tra quelli sbloccati, progettati ed appaltati dall’assessorato ai Lavori pubblici durante l’ultima giunta Cicchetti”. Cioè da lui, che di quell’assessorato era il titolare. Una rivendicazione tanto corretta in termini formali quanto sferzante sul piano politico, che ancora una volta dimostra il grado di tensione all’interno della maggioranza di centrodestra che governa il Comune.

 

30–04-2023

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