di Matilde Fallerini - Le origini di questa processione risalgono al 1232, quando a Rieti era vescovo Rainaldo I (dal 1215 al 1232), durante il periodo del suo episcopato, spesso giungeva in città il cardinale Ugolino dei Conti di Segni, che nel 1227 divenne papa con il nome di Gregorio IX. Nel 1232 il Capitolo Generale dell’ Ordine dei Frati Minori, fu convocato a Rieti, presieduto dallo stesso pontefice Gregorio IX, che era stato amico e sostenitore di San Francesco, per l’elezione della nuova carica generalizia. Si può ipotizzare che, in questa occasione fu favorita dai francescani la devozione di Sant’Antonio. Giunse così in città una delegazione da Padova e insieme alla cittadinanza, si portarono al palazzo papale per implorare il papa affinché canonizzasse Antonio per gli innumerevoli miracoli compiuti. Gregorio IX, che aveva chiamato Antonio “ Arca del Testamento”, considerandolo paladino esemplare di scienza teologica, di purezza e di umiltà, si assunse la responsabilità di una procedura di canonizzazione rapida, convinto più che mai della santità del Taumaturgo. Pertanto fissò la cerimonia nel Duomo di Rieti, un anno dopo la morte di Antonio che avvenne il 13 giugno 1231. Per l’occasione tornò a Rieti la delegazione patavina, accolta dai reatini con una fiaccolata e tutti in processione si portarono al palazzo papale dove, furono accolti di nuovo da Gregorio IX, che riconfermò la volontà di proclamarlo Santo. Ma le continue controversie politiche del tempo, costrinsero il papa a lasciare in fretta Rieti e stabilirsi a Spoleto, dove il 30 maggio 1232, nel Duomo spoletino, Antonio da Padova fu proclamato Santo. I reatini per protesta iniziarono a manifestare con processioni notturne illuminate da fiaccole incoraggiati anche dal vescovo Giovanni II e da alcuni esponenti della chiesa romana, e quello che fu un corteo di protesta, divenne una forma di rivalsa verso Spoleto e la scelta papale, perpetuando questa processione, in ricordo di questo mancato evento, per secoli e secoli fino ai nostri giorni. Nel 1955 il priore della Pia Unione di Sant’Antonio, il commendatore Domenico Piselli, spronato anche dal sindaco Lionello Matteucci, denominò la processione “ Processione dei Ceri” in onore non solo del Santo ma anche della liberazione dai tedeschi nell’ultima guerra.
foto tratte dal libro 'La città, il Santo, la sua gente' di Sergio Luzzi