Giugno 2022

ELEZIONI

LA PAROLA ALLE URNE: TUTTO CIÒ CHE C'È DA SAPERE

elezioni, politica

di M. Palozzi - Con il sorteggio dell’ordine delle liste sulla scheda, si è conclusa la fase propedeutica alle elezioni amministrative del prossimo 12 giugno. Oltre al capoluogo, in provincia si vota in sei Comuni: Cittaducale, Antrodoco, Pescorocchiano, Casaprota, Salisano e Nespolo. I seggi resteranno aperti dalle 7 alle 23, ma lo scrutinio inizierà alle 14 del giorno successivo, lunedì 13. Alla chiusura delle urne si procederà infatti allo spoglio per i cinque referendum sulla giustizia che si terranno sempre domenica 12.

Per quanto riguarda Rieti, se nessuno dei candidati dovesse superare il 50% delle preferenze al primo turno, si renderà necessario il ballottaggio tra i due più votati due settimane più tardi, domenica 26. Previsto anche un premio di maggioranza. Alla coalizione del vincitore sarà riservato almeno il 60% dei 32 posti in Consiglio comunale, ripartiti tra le liste che avranno superato la soglia di sbarramento del 3%. Il sindaco ne fa invece parte di diritto come trentatreesimo membro.

È ammesso il voto disgiunto. Si potrà votare per un candidato sindaco e per uno o due candidati consiglieri di una lista a supporto di un candidato sindaco diverso. Nel caso si intendano esprimere due preferenze, occorre in ogni caso rispettare la parità di genere, quindi una donna e un uomo.

Come noto, sono tre i contendenti che si sfideranno per la carica di primo cittadino. L’amministrazione uscente di centrodestra punta a un’ampia alleanza a sostegno del vicesindaco e coordinatore provinciale di FdI Daniele Sinibaldi. Lo appoggiano nove liste: Fratelli d’Italia, Forza Italia, Lega, Socialisti riformisti, Rieti al centro, Moderati per Rieti, Io ci sto, Agire e Generazione Rieti.

Il centrosinistra schiera invece l’ex sindaco Simone Petrangeli, vincitore delle primarie di marzo. Con lui partecipano sette liste: Partito Democratico-Progressisti, Simone sindaco, Si può, T’immagini, SìAmo Rieti, Rieti ConTe e Rieti città futura. Il Movimento cinque stelle, che nel 2017 aveva presentato una candidatura autonoma, ha scelto di non correre con lo storico simbolo ma di costituire una lista affine giocando con il nome del capo politico ed ex premier Giuseppe Conte (Rieti ConTe). Anche Rieti in comune, il gruppo che fa riferimento al deputato Alessandro Fusacchia, ha rinunciato a scendere in campo con una propria lista, inserendo otto suoi esponenti in quella del Pd.

Il terzo concorrente è Carlo Ubertini, sostenuto da tre liste: Partito socialista italiano, NOME Officina politica e Rieti in salute. Quest’ultima è forse la novità più atipica della competizione. È formata infatti da soli operatori sanitari (medici, infermieri e dipendenti della Asl) con il chiaro intento di focalizzare l’azione politica sui temi della salute. Ubertini è espressione del Psi e dal 2012 al 2017 ha fatto parte della giunta Petrangeli nell’unica parentesi in cui Palazzo di Città è stato amministrato da forze progressiste, da quando nel 1993 venne introdotta l’elezione diretta del sindaco.

I reatini troveranno dunque sulla scheda i simboli di 19 liste per oltre 600 candidati. Tra loro anche tre ex sindaci: Ettore Saletti, Augusto Giovannelli e Paolo Bigliocchi, equamente divisi tra gli schieramenti in gara.

Considerato l’elevato numero di candidati, il bottino medio di voti personali dovrebbe essere piuttosto basso. Ma come sempre avviene in questi casi, la sfida nella sfida si combatterà tra i signori delle preferenze: in palio, del resto, non c’è solo la soddisfazione morale, ma i posti da assessore che verosimilmente saranno assegnati sulla scorta del peso politico di ciascuno degli eletti.

In seguito alla decisione di non ricandidarsi, a giugno giunge poi al termine la lunga carriera politica di Antonio Cicchetti, almeno in termini di incarichi istituzionali. Dopo una lunga militanza come consigliere d’opposizione ed essere stato eletto primo cittadino nel 1994 e confermato nel 1998, Cicchetti è stato consigliere provinciale e poi regionale per due legislature dal 2006 al 2013 (e per un paio di mesi anche assessore alla Cultura e all’Istruzione da aprile a giugno 2010), risultando in percentuale il più votato d’Italia nella seconda tornata.

Nel 2013 si ricandida per un terzo mandato alla Pisana ma non viene rieletto. Con il sindaco Giuseppe Emili ha ricoperto l’incarico di assessore e ha tentato senza fortuna l’elezione a presidente della Provincia nel 2004, battuto dall’attuale deputato Pd Fabio Melilli. Nel 2017 ha sconfitto per appena 99 voti al ballottaggio l’allora sindaco uscente Petrangeli (che oggi ci riprova), inaugurando la sua terza e ultima consiliatura con la fascia tricolore.

Secondo le stime degli analisti, difficilmente il nuovo sindaco verrà eletto già al primo turno. Lo scenario più accreditato propone il ballottaggio tra Sinibaldi e Petrangeli, con Ubertini a fare da ago della bilancia.

La campagna elettorale si avvia a conclusione. Pochi giorni ancora, poi sabato 11 silenzio elettorale e domenica urne aperte. Il 13 pomeriggio i primi responsi.

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