a cura di Ileana TOZZI

Febbraio 2022

STRADA FACENDO

LA COMPAGNIA DELLE MASCHERE

di Ileana Tozzi - C’era una volta a Rieti, unita per allestire le feste e gli spettacoli del carnevale, la Compagnia delle Maschere a cui aderivano per lo più i giovani scapestrati figli di buona famiglia, che potevano permettersi di sperperare un po’ dei loro averi senza preoccuparsi di dover fare levatacce dopo una nottata di bagordi.

Mal tollerati dai benpensanti, invidiati da chi ne era escluso, i compagnoni mutarono radicalmente i loro costumi quando, agli inizi del Seicento, furono coinvolti nel miracoloso ritrovamento di un’immagine mariana impressa su un masso che ostruiva il bottino del fosso Ranaro fuori porta d’Arce. Lo raccontano con dovizia di particolari, nel 1825, gli Atti di Sacra Visita del vescovo Timoteo Ascensi, Carmelitano, che resse la Chiesa reatina dal 1824 al 1827, narrando la «prodigiosa fondazione della Venerabile Confraternita di Santa Maria del Suffragio di Rieti».

L’intervento dei membri della Compagnia delle Maschere, giovani e robusti, fu determinante per recuperare il macigno e scongiurare il rischio di un’inondazione.

Il ritrovamento fu determinante per la conversione degli involontari protagonisti dell’avvenimento, che chiesero al Vescovo di costituirsi in Pia Unione allo scopo di intercedere per le anime purganti con le opere di pietà che avrebbero messo in atto.

Assunto il nome di Confraternita del Suffragio, la compagnia fu eretta canonicamente dal vescovo Crescenzi  il 20 maggio 1614 ed ottenne per le proprie attività l’antica  chiesa intra mœnia  di San Leonardo aggregandosi all’Arciconfraternita del Suffragio di Roma.

Presso la chiesa della Madonna della via diritta rimase una copia della miracolosa immagine,  staccata dal muro e portata solennemente nella chiesa di San Leonardo, ormai detta del Suffragio. Presso la pieve suburbana continuò ad essere celebrata la ricorrenza della Natività della Beata Vergine Maria.

La chiesa urbana, ritenuta troppo piccola e inadatta agli scopi confraternali, fu ricostruita a spese della confraternita durante l’episcopato di monsignor Giorgio Bolognetti e degnamente decorata a spese della confraternita, che provvide a dotarsi di due stendardi, uno grande con l’immagine della Madonna e uno piccolo con l’immagine delle Anime del purgatorio.

In memoria dell’antico titolo, la famiglia Angelotti  commissionò all’artista reatino Antonio Gherardi la pregevole tela raffigurante San Leonardo conservato presso il Museo Civico.

Il maestro organaro Cesare Catarinozzi realizzò un bell’organo a cinque registri.

La chiesa confraternale della Beata Vergine del Suffragio è stata demolita nel 1963, sacrificata all’edilizia popolare ed al traffico automobilistico insieme con i bastioni di porta d’Arce. La chiesa della Madonna della via diritta, benché ridotta ad uso profano, è ancora là, ai margini della Salaria, a ricordarci una piccola storia del nostro passato.

L'immagine principale rappresenta Porta D'Arci e il Suffragio
L'immagine in galleria rappresenta Santa Maria della Via Dritta


(Edizione Format Gen-Feb 2022)

condividi su: