a cura di Comitato Piana Reatina - Gruppo Salviamo Viale Maraini

Febbraio 2022

RIETI SOTTO A UN TRENO

IL FUTURO DELLA TRATTA FERROVIARIA RIETI-TERNI ED IL RUOLO DEI CITTADINI

città

di Alberto Fasciolo e Rossella Gigli -  “Per contribuire al rilancio del Paese, la principale finalità cui destinare i programmi di sviluppo e i progetti di investimento consiste nel miglioramento delle prestazioni e dell’accessibilità del servizio ferroviario”. E’ quanto si legge nel Documento Strategico della Mobilità Ferroviaria LEGGI QUI di passeggeri e merci, recentemente pubblicato sul sito del Ministero delle Infrastrutture della Mobilità Sostenibili. Nel documento si indicano gli interventi per i prossimi cinque anni (2022-2026), con l’elenco delle azioni fondamentali che sono state previste.

Gli interventi vengono elencati gerarchicamente, cioè nel loro ordine di priorità e finanziabilità. Ai primi posti figurano, tra gli altri: la piena realizzazione dei corridoi europei relativi alle reti trans-europee di trasporto (TEN-T), il potenziamento e la messa in sicurezza della circolazione ferroviaria, l’aumento della resilienza alla crisi climatica, il potenziamento e l’estensione dell’Alta Velocità (AV).

Cosa prevede, il Documento Strategico, per la ferrovia che attraversa Rieti? La tratta Rieti-Terni è menzionata solo una volta, a pagina 108, su 118 pagine di documentazione. Dalla lettura di questo passaggio si apprende che è stata approvata la macro-misura A “Città e paesi sicuri, sostenibili e connessi” e la sub-misura A4 “Infrastrutture e Mobilità” in cui viene fissato l’obiettivo n. 2, “Adeguamento della tratta e realizzazione dei punti di produzione dell’idrogeno da fonti rinnovabili (Green Hydrogen) di tipo on-site, per la tratta ferroviaria Sulmona-L’Aquila-Rieti-Terni”.

“L’ambito di riferimento dell’intervento - si legge - è il territorio multiregionale Umbria, Lazio e Abruzzo, in particolare la linea ferroviaria Terni–Sulmona, dorsale appartenente alla rete complementare (linee a scarso traffico, a semplice binario e non elettrificata) che si snoda per un percorso totale di 163 km che interessa anche le province di Rieti e l’Aquila. Il progetto prevede la realizzazione di impianti per la produzione, l’accumulo, la distribuzione ed il rifornimento di idrogeno ai treni. Attraverso l’impiego atteso di energia elettrica da fonte rinnovabile, l’intervento contribuisce complessivamente ad abbattere le emissioni di CO2 del trasporto ferroviario rispetto allo scenario di elettrificazione”.

Insomma, per la tratta Sulmona-Terni si desidera ottenere un minore impatto ambientale, il che costituisce senz’altro un bene, ma non risponde alla domanda se i treni a idrogeno potranno favorire anche un collegamento più rapido tra Rieti e la Capitale o in che modo l’attuale tratta si collegherà ad altre importanti infrastrutture viarie (Salaria in primis).

L’unica cosa chiara, e molto importante anche ai fini del dibattito cittadino sui sottopassi ferroviari, è quella emersa dalle nuove linee guida, pubblicate mediante Decreto lo scorso 7 dicembre 2021 dallo stesso Ministero (“Linee guida operative per la valutazione degli investimenti in opere pubbliche - settore ferroviario” LEGGI QUI ). In particolare, la realizzazione di una infrastruttura di qualità, spiegano le linee guida, dipende da una buona governance nelle fasi di selezione, progettazione e realizzazione.

E’ quindi importante che l’infrastruttura risponda ai fabbisogni economici e sociali del territorio e delle popolazioni interessate e che le comunità locali siano coinvolte per esprimere le proprie istanze e informate attraverso strumenti (assemblee, portali di informazione online, ecc.) che aumentino la partecipazione dei cittadini e raccolgano input, ma anche reclami e segnalazioni.

(da Format Gen-Feb 2022)

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