Febbraio 2023

STORIE

FILM INCHIESTA: ATTACCO ALLA SANITA’ PUBBLICA

L’italia ha subordinato all’economia, il diritto alla salute

salute, sanità, spettacolo, storia

 

Come si fa a rimanere seduti sulle proprie sedie dopo aver visto questo film?

“C’era una volta in Italia  - Giacarta sta arrivando”, uscito nella sale italiane il 5 dicembre e proiettato al Cinema Moderno il 26 gennaio, diretto da Mirko Melchiorre e Federico Greco, narrato dall’attore Peppino Mazzotta e prodotto da Alessandro Pezza e Marco Tempera.
Nella sala grande, un centinaio di persone, un successo dice il proprietario, visto l’argomento non salottiero,  ma un duro film d’inchiesta che è un vero grido di allarme che sembra dire a tutti noi – la sanità pubblica italiana è  a rischio, muoviamoci prima che sia troppo tardi.

Come siamo arrivati a tutto questo con un SSN che l’OMS nel 2007 definì, il migliore? Questo film lo spiega bene, talmente bene che è un pugno nello stomaco, uno schiaffo che squarcia il torpore nel quale tutti, inermi, stiamo vivendo.

“C’era una volta…”, s’intende la nostra sanità pubblica, “Giacarta sta arrivando” è una scritta che comparve sulle case degli attivisti pro Allende poco prima del golpe del 1973 e si riferiva all’ ecatombe dei militanti di sinistra in Indonesia dopo il colpo di stato contro Sukarno. Tradotto: l’Italia sta subendo un vero attacco alla sanità pubblica, un programmato smantellamento del SSN.

A gridarlo a tutti noi, sordi e anestetizzati, sono i coraggiosi ragazzi calabresi che hanno compiuto l’impresa di occupare l’ospedale di Cariati, prima volta in Italia. Tagli, privatizzazioni, piani di rientro hanno messo in ginocchio la sanità calabrese e non solo, imponendo la chiusura, in una notte, di 18 ospedali. A spiegarlo nel film, attraverso interviste, con argomentazioni inoppugnabili, scienziati, economisti, ex consulenti di OMS, docenti di medicina, direttori di Farmaindustria, artisti, attivisti tra cui Roger Waters, Jean Ziegler, Ken Loach, Gino Strada, Michael Marmot, Vittorio Agnoletto, Adriano Cattaneo, Ivan Cavicchi, Nicoletta Dentico, Santo Gioffrè, Gavino Maciocco, Warren Mosler, Carlo Palermo, Maria Elisa Sartor, Randall Wray.

Il film è assolutamente da vedere, non solo è montato e realizzato molto bene, con un crescendo di emozioni, ma individua i responsabili del depauperamento della sanità pubblica. Siamo ormai abituati a vedere i nostri anziani in barella per giorni su un corridoio, nudi, pieni di pipì che pietiscono un bicchiere d’ acqua, ci siamo abituati a non avere posti letto, personale, attrezzature, terapie intensive, autoambulanze, siamo abituati a liste di attesa di anni, a pagare per fare prima possibile esami necessari (se hai i mezzi, sennò lasci stare e non ti curi).
Eppure non abbiamo mai smesso di pagare le tasse: perché riceviamo sempre meno servizi?

Dal 2007 al 2017 sono stati tolti alla sanità pubblica 37 miliardi, oltre 35 mila posti letto in meno. Siamo passati da 12 posti letto per 1000 abitanti negli anni ‘70 ai 3, 5 attuali. Ogni Governo ha tagliato fondi alla sanità, inesorabilmente, e anche l’impatto con la pandemia è stato devastante per una sanità già debole e fragile. Emerge dal docu-film che durante il lungo processo di smantellamento del nostro SSN, il segno più vistoso è stato il mutamento di strategia della Corte costituzionale, che aveva sempre sostenuto l'intangibilità del diritto alla salute. Ma nel tempo, in seguito a tutte le pressioni dell’Ue, la Corte costituzionale iniziò a diventare più flessibile e all'inizio degli anni ‘90 accettò l'idea che il diritto fosse condizionabile. L’errore dei governi in tutti questi anni è di aver tradotto il concetto di condizionabile con subordinabile e di aver accettato di subordinare il diritto alla salute, ai limiti finanziari. Il film chiarisce il percorso storico a livello globale per la privatizzazione del settore sanitario: illumina su manovre di capitani d’industria, coadiuvati da esponenti di governo, per raggiungere accordi denunciati in documenti resi noti da Julian Assange. I diritti fondamentali come quello alla salute, all’istruzione non possono essere un mezzo di profitto, è un crimine. Tutto è diventato merce e la domanda è “che mondo stiamo lasciando ai nostri figli?”

www.ceraunavoltainitalia.com

Catiuscia Rosati

 

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