(di Andrea Carotti) La sala cinematografica in questo 2020, segnato dal Covid-19, ha accusato molto il colpo sotto diversi fattori. Le grandi produzioni si sono trovate a considerare la scelta di far uscire i propri prodotti di punta sulle piattaforme streaming e a noleggio. E’ il caso di alcuni film come “Bombshell- La voce dello scandalo” di Jay Roach, ma anche dell’atteso “L’uomo invisibile” di Leigh Whannel. Un’attenzione particolare è dedicata però ad Emma, adattamento dell’omonimo romanzo del 1815 di Jane Austen, diretto dalla fotografa e regista statunitense Autumn De Wilde.
Una commedia brillante in costume, caratterizzata da una messa in scena molto curata, una fotografia dove il pastello la fa da padrone e da un cast di giovani stelle, che si adatta alla perfezione ai personaggi descritti dalla Austen. Tra i protagonisti abbiamo la talentuosa Anja Taylor-Joy (The Witch), Josh O’Connor (Posh), Mia Goth (Suspiria) ed il sempre apprezzato Bill Nighy (About Time). Il perfetto mix tra caratteristi, innamorati, primedonne e comparse, fanno sì che il film mantenga sempre l’attenzione alta, nonostante l’eccessiva durata. Le scene e i dialoghi sono molto teatrali e i costumi sfarzosi ed evocativi di Alexandra Byrne (Premio Oscar 2008), avrebbero meritato la visione in sala per essere apprezzati al meglio.
“Bella, intelligente, ricca, con una casa fatta per viverci bene e un’indole felice, Emma Woodhouse sembrava riunire alcuni dei beni più preziosi della vita; e, in realtà, era vissuta quasi ventun anni nel mondo al riparo da grosse noie o fastidi” (prime righe tratte dal romanzo di Jane Austen)
La trama
Emma Woodhouse è una giovane donna bella e ricca che vive ad Highbury insieme all’apprensivo padre. Si ritrova al centro di intrighi amorosi ed è sempre pronta a combinare i matrimoni altrui, flirt e relazioni fra le persone che la circondano. Viene visitata spesso da Mr. Knightley, fratello del cognato, che è l’unico a criticare Emma in tutto ciò che fa. Un giorno conosce la giovane Harriet Smith e dopo una frequentazione diventata assidua, cominciano a trovarsi in inaspettate ed intrecciate situazioni amorose che metteranno entrambe alla prova.
Il rispetto e l’omaggio a una grande scrittrice
Dopo altre due trasposizioni cinematografiche di Emma, che fecero in passato, prima nel 1996 Douglas Mc Grath e poi nel 2006 Jim O’Hanlon, questa di Autumn de Wilde è la terza trasposizione del romanzo della tanto amata Jane Austen. Questa pellicola, oltre ad essere il miglior riadattamento, almeno sotto il punto di vista della forma, è un omaggio a una grande donna, che con la sua penna tagliente e ironica, ci ha regalato otto meravigliosi romanzi. Ma come si riesce a omaggiare al meglio una persona così influente senza scadere nel banale? Il rispetto per l’opera si nota molto nel film della regista statunitense, a partire dall’amore e dalla cura per i dettagli di cui il film è pieno, un’amore in cui la femminilità si sente eccome. Oltre alla regista anche la sceneggiatura di Eleanor Catton e i costumi di Alexandra Byrne, riescono a celebrare i personaggi del film e ad esaltarli, trasportando lo spettatore che ha letto il romanzo, ma anche colui che non lo ha ancora fatto, a quelle atmosfere ottocentesche che Austen racconta nelle pagine del suo libro.
Fotografare il cinema
Si sa che fotografia e macchina da presa sono due linee che nel cinema si intrecciano più e più volte. Basti pensare ad alcuni interpreti che hanno fatto della fotografia cinematografica uno stile molto personale e autoriale, caratterizzato spesso da un’ estetica molto pronunciata e colori che richiamano i dipinti di un museo. Se pensiamo a Tom Ford, ad esempio, che qualche anno fa usciva con il suo “Animali notturni”, abbiamo modo di notare uno stile fotografico che valorizza la messa in scena, il set e l’espressività degli attori, a discapito di una regia, magari, non troppo originale. Autumn De Wilde, al suo esordio sul grande schermo, ritrae Emma in una cornice quasi museale. La maggior parte delle inquadrature sembrano quadri, che ritraggono scene del mondo inglese dell’epoca. Particolarmente azzeccate le location: Firle Place, situata appena fuori da Brighton, è la dimora di Emma, Hartfield. Troviamo anche Wilton House, che abbiamo già visto nella terza stagione di “The Crown” su Netflix , nel film è la residenza di Mr.Knightley, Donwell Abbey. In Emma i personaggi principali vivono le scenografie rendendole reali e meno oniriche, e questo fa sì che lo spettatore sia attirato e coinvolto anche dai dialoghi, spesso molto divertenti grazie anche ai caratteristi presenti nel cast.
Infine
Emma non è certamente un film perfetto come non è perfetta la nostra protagonista, che con le sue scelte sbagliate e a volte contradditorie, influenza la sua vita e quella degli altri. Ma è audace, amata anche per i suoi difetti e dà vita sicuramente a una figura femminile innovativa, che aprirà in futuro le porte alle eroine moderne. Un’ opera che convince quindi, per la forma e l’estetica, convince sempre di più Anja Taylor-Joy che, dopo averla apprezzata in “The Witch” di Robert Eggers, conferma il suo talento tra le giovani stelle del panorama odierno. Non è altrettanto convincente il ritmo, che nella seconda parte del film tende un po’ a calare e una regia non originale, ma promettente per essere un esordio da parte di Autumn De Wilde. Per quanto riguarda i film in costume Emma, è uno dei prodotti migliori usciti negli ultimi anni insieme a “La Favorita” di Yorgos Lanthimos, e non averlo potuto apprezzare in sala, lascia l’amaro in bocca. Il film è disponibile per il noleggio o l’acquisto su Chili e Rakuten TV.
I concentrati - Le serie TV da non perdere
The Great - Huzzah! -
In questo spazio concentrato dedicato alle migliori serie tv del momento vogliamo consigliare “The Great”. Restando in tema prodotti in costume, la serie su Caterina la Grande, distribuita in italia da Starzplay, è il nuovo prodotto firmato dallo sceneggiatore, già candidato al premio Oscar per “La Favorita”, Tony McNamara. La serie composta da 10 episodi è una comedy storica con protagonisti Elle Fanning (The Neon Demon, Un giorno di pioggia a New York) e Nicholas Hoult (Tolkien, La Favorita).
Una storia occasionalmente vera
Quando si vuole raccontare una storia importante ed adattarla in chiave contemporanea si ha sempre la paura di saltare qualche passaggio chiave o di non rispettare il vero corso degli eventi. Non è il caso di “The Great” in cui la presentazione di ogni episodio viene accompagnata dalla frase “una storia occasionalmente vera”. Lo stile che la distingue, infatti, è una rielaborazione umoristica della storia, un umorismo nero spregiudicato e incalzante che non può che divertire lo spettatore (basta citare il divertentissimo tormentone della corte “Huzzah!”) già incantato per l’estetica delle scene e da una bellissima e bravissima Elle Fanning, sempre più protagonista di ottime intepretazioni.
Le scelte di sceneggiatura hanno come obbiettivo quello di creare un contesto politico e storico ben delineato ma distorcendo la realtà per dare una chiave di lettura diversa e originale rispetto a quello che possiamo leggere sui libri di storia. La serie diverte, affascina e commuove; esagera con i comportamenti della vita di corte dell’Imperatore Pietro, bilanciando il black humor ad eventi drammatici che rendono la storia tutt’altro che piatta. Cosa altro aggiungere se non di cominciare al più presto la serie? L’esilarante e spietata vita di corte di Caterina la Grande vi aspetta!