di Massimo Palozzi - Nel pieno della battaglia politica intorno ai controlli della Corte dei Conti sui fondi Pnrr, mercoledì è giunto in visita al Comando provinciale della Guardia di Finanza di Rieti il comandante interregionale, generale di corpo d’armata Bruno Buratti.
La parte protocollare è stata seguita da un briefing operativo nel corso del quale sono state illustrate le principali attività di servizio svolte sul territorio. Soprattutto, sono state affrontate le strategie operative delle Fiamme Gialle reatine orientate alla lotta agli sprechi nell’erogazione di risorse pubbliche, alla luce degli investimenti connessi all’attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza.
“Non tanto i grandi progetti, ma quelli più piccoli a cui è più facile accedere e da cui, quindi, è più semplice distrarre risorse, catalizzano le nostre attenzioni”, ha spiegato l’alto ufficiale, rivelando che ci sono già diverse situazioni attenzionate in provincia. “Nel Reatino sono attesi 130 progetti per 80 milioni circa. Noi siamo per il rispetto dei tempi e per le cose fatte bene”, ha poi chiarito Buratti, lasciando intendere come dietro ai finanziamenti a pioggia si possano nascondere i rischi maggiori di ruberie e sprechi. Il riferimento esplicito è alla “grande parcellizzazione di fondi che soprattutto Comuni, come quello di Rieti, e Comunità montane si trovano a gestire”. E proprio per prevenire possibili utilizzi illeciti la Finanza è in campo insieme alle procure e alla Corte di Conti con lo scopo di intervenire prima che i reati vengano commessi, invece che indagare sui responsabili a cose fatte.
“In questa provincia”, ha aggiunto Buratti, “sottrarre illecitamente fondi del Pnrr fa ancora più danni se si considera che è stata colpita dal sisma e che non c’è un grande sviluppo industriale. Noi vogliamo togliere dal campo i professionisti del malaffare che operano con dei veri e propri pacchetti strutturati. Non vogliamo parassiti” ha concluso perentorio, sottolineando ancora l’importanza del monitoraggio preventivo.
I fondi del Pnrr assegnati a Rieti ammontano complessivamente a 84,9 milioni di euro, distribuiti su 137 progetti. Come ricostruito dal Messaggero su dati del sito openpnrr.it rielaborati da openrieti.medium.com, 31 sono per la “digitalizzazione” (935mila euro), 28 riguardano “scuola, università e ricerca” (5,3 milioni), 25 la “transizione ecologica” (6,6 milioni), 22 la “salute” (18,6 milioni), 18 sono relativi a “impresa e lavoro” (9,9 milioni), 9 rimandano all’“inclusione sociale” (23,9 milioni) e 4 alle “infrastrutture” (19,8 milioni di euro).
I tre principali soggetti attuatori sono il Comune capoluogo, la Regione e il Dipartimento per le politiche giovanili della Presidenza del consiglio. Il progetto che ha ricevuto il finanziamento maggiore riguarda la riqualificazione del quartiere Città Giardino con 15 milioni di euro. A seguire, il completamento dell’impianto polisportivo polifunzionale Cinque Confini al Terminillo (2 milioni e mezzo), la realizzazione di una cittadella dello sport a Campoloniano (900mila) e l’efficientamento energetico dello stadio di atletica Raul Guidobaldi (600mila).
Alla voce “infrastrutture”, “Ri-centro” è il progetto che ha ottenuto più fondi, con 14,6 milioni di euro: riguarda la ristrutturazione dell’edificio dell’ex casa di riposo Manni in via Garibaldi e dell’ex ospizio Cerroni e la riqualificazione delle strade del centro storico. Nella lista degli interventi spicca anche il recupero di palazzo Javarrone in via della Verdura per 2,92 milioni di euro, il restauro conservativo della chiesa di San Francesco (1,4 milioni) e di quello della chiesa di Santa Lucia (750mila euro).
Per la sanità sono previsti la modernizzazione tecnologica (5,5 milioni di euro) e l’adeguamento e messa a norma di reparti (996mila) dell’ospedale de Lellis, in attesa dell’avvio dei lavori per la costruzione del nuovo nosocomio. Non mancano interventi per potenziare la digitalizzazione, come il milione e mezzo destinato all’implementazione del fascicolo sanitario elettronico, dei sistemi infrastrutturali tipo il cloud (950mila euro) e le postazioni informatiche (816mila).
Per quanto riguarda la “transizione ecologica”, quasi tre milioni sono destinati alla messa in sicurezza delle strade a Castelfranco, Cupaello, Sant’Elia e San Giovanni Reatino. Relativamente ai corsi d’acqua, la cura del fosso del Cantaro potrà contare su 900mila euro, mentre per la manutenzione straordinaria dei fiumi Velino e Salto sono stati stanziati rispettivamente 1,4 milioni e 300mila euro all’incirca.
In provincia, il Comune che ha presentato il maggior numero di piani per la risoluzione dei dissesti idrogeologici finanziati con fondi Pnrr è Contigliano, con ben 12 progetti approvati per un importo complessivo di circa 2 milioni di euro.
Anche la scuola potrà beneficiare di risorse importanti. Per la costruzione di un nuovo asilo comunale in via De Felice sono disponibili un milione e 800mila euro. Un ulteriore milione e mezzo servirà per la realizzazione della palestra del nuovo istituto alberghiero sulla Salaria. Al Rosatelli andranno invece 940mila euro per la sede di viale Fassini e 837mila per quella di via Angelo Maria Ricci.
Di carne al fuoco ce n’è dunque molta e i pericoli evocati dal comandante interregionale della Guardia di Finanza sono evidenti anche ai non addetti ai lavori. Tutto sta a capire come l’opera di prevenzione possa essere coordinata tra i vari soggetti deputati agli accertamenti di regolarità formale e sostanziale. I protocolli d’intesa sottoscritti dalle Fiamme Gialle con il Comune di Rieti e la 5^ Comunità montana sono presidi di legalità importanti ma non risolutivi. Per questo la sinergia auspicata dal gen. Buratti necessita delle opportune conferme, visto che proprio in settimana il governo ha inserito nel decreto sulla pubblica amministrazione un emendamento, già approvato in commissione alla Camera, che elimina il controllo concomitante (cioè in corso d’opera) della Corte dei Conti sui lavori del Pnrr.
La norma ha suscitato la forte reazione dei magistrati contabili che temono sconquassi dalla riduzione delle verifiche sottoposte alla loro giurisdizione. Dal canto suo, il presidente della Corte dei Conti intervenendo giovedì a un convegno organizzato dall’Università Cattolica ha assicurato che il controllo “continuerà ad essere proficuamente esercitato, anche in corso di esercizio”. Sull’altro fronte l’esecutivo minimizza, ma è evidente che l’aria di scontro istituzionale rischia di indebolire il sistema di difese approntato in un paese che purtroppo non gode di buona reputazione internazionale quanto a efficienza e onestà, tanto più alla vigilia del pagamento della terza rata dei fondi del Pnrr prevista a breve.
11-06-2023