a cura di Rino PANETTI

Febbraio 2020

MAGICAMENTE

CIÒ CHE È ONORATO IN UN PAESE VI SARÀ COLTIVATO

formazione

(di Rino Panetti) “Ciò che è onorato in un paese, vi sarà coltivato”, diceva Platone. 

Ogni volta che penso alla mia città, a quali meccanismi virtuosi dovremmo attivare per generare finalmente cambiamenti significativi e rilevanti, anziché limitarci a spostare poco più in là le questioni fondamentali (tanto dopo se la vedrà chi subentrerà), mi torna in mente quella frase di Platone. Per spiegare le ragioni di tale accostamento, lasciatemela prendere leggermente alla larga, lasciatemi cominciare dall’illusionismo.

Qualunque prestigiatore alle prime armi comprende presto una cosa, spesso a sue spese: le tecniche prestigiatorie (i trucchi, direbbero i babbani) sono importanti, ma non sono sufficienti per la riuscita del numero. Presto il neo mago capisce qual è il vero trucco: la capacità di indirizzare l’attenzione, sua e di conseguenza quella del pubblico, verso un punto preciso. Quando tutta l’energia (sua e del pubblico) è focalizzata nella giusta “area”, la magia finalmente potrà liberarsi.

Sì, l’illusionista ha il vantaggio di capire meglio di altri l’importanza di intenzione, attenzione e focalizzazione. Eppure il tema è antico. Quel pensiero di Platone, ad esempio, in fin dei conti esprime lo stesso concetto. Quella frase, nella sua semplicità, ci sta dicendo che abbiamo ciò che ci meritiamo.

Cosa onoriamo nella nostra collettività (sto usando come esempio Rieti, ma vale anche in famiglia, nelle Organizzazioni, nelle nostre vite)? A cosa diamo valore, a cosa prestiamo attenzione? Meglio, cosa abbiamo deciso di “onorare”? Se implicitamente ciò a cui noi poniamo attenzione è l’affermazione della nostra parte politica, questo sarà ciò che verrà coltivato e che darà i suoi frutti, al di là dei proclami, delle belle parole e dei bei discorsi. Ricordo un recente post sui social di un reatino “notevole”: sull’annoso tema del Terminillo, la sua disamina - condita da accorati e coinvolgenti manifestazioni di amore, apprensione e slanci - alla prova dei fatti si è fermata a “trovare il colpevole” (che, guarda caso, non era della sua sponda). Ho sorriso, perché ho capito che non poteva che essere così: ciò che è onorato in un paese, vi sarà coltivato.

Se iniziassimo invece a onorare ad esempio la qualità e il piacere della co-creazione, quali frutti nuovi questo potrebbe generare, non solo in termini di risultati ma anche di relazioni, processi di crescita, ecc.?

Ma la frase di Platone, così come la sapienza dei prestigiatori, ci lasciano un altro messaggio: dobbiamo decidere cosa nel nostro “paese” mettere al centro, quale il “progetto-guida” rispetto al quale subordinare tutto il resto. Non possiamo pensare di agire su tutto, indistintamente e uniformemente; non possiamo pensare che bastino capacità tecniche per guidare una collettività (così come la nostra vita...o la costruzione di uno show magico). Dobbiamo decidere cosa onorare, perché ciò che è onorato in un paese...

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