Topografie del Sentimento: L’amore tra Uomini e Viaggio in Italia

16/06/2025 | Libri, Notizie in evidenza

copertina Ulrichs L'amore tra uomini

La memoria serve a non dimenticare chi prima di noi ha aperto una breccia, e una delle armi più pericolose resta senza dubbio lei: la letteratura. È il caso di due libri che escono in contemporanea, del reatino Domenico Di Cesare e di Giulio Garuti Simone Di Cesare: “Ulrichs: L’amore tra uomini”, e “Ulrichs: Viaggio in Italia”.

Giugno è diventato il mese del Pride a seguito dei Moti di Stonewall, a New York, che rappresentano la prima rivolta di liberazione omosessuale: quella notte, tra il 27 e il 28 giugno 1969, centinaia di persone si sono ribellate alla polizia per i continui soprusi e le violenze subiti in silenzio per anni; da allora, la data del 28 giugno è riconosciuta come la Giornata mondiale dell’orgoglio LGBTQIA+.

Ma un secolo prima di Stonewall, anche se ancora poco nota, c’è stata la lotta di un rivoluzionario solitario, che ha fatto il primo coming out della storia, con delle lettere ai parenti, esponendosi poi pubblicamente a Monaco, in Germania, davanti a cinquecento giuristi, proponendo l’abrogazione delle norme che punivano l’amore e i rapporti sessuali tra uomini.

Il nome di questo pioniere, di cui quest’anno ricorre il bicentenario della nascita, è Karl Heinrich Ulrichs (1825-1895), ed è lui a coniare il termine ‘urningo’, per dare un nome e dignità all’amore tra uomini, che precede di pochi anni la prima attestazione della parola ‘omosessuale’.

Sia le quattro lettere ai familiari, sia l’intervento di Monaco, oltre a un’ampia introduzione sulla vita e le opere, sono pubblicati nel libro dal titolo: “Ulrichs. L’amore tra uomini”, di Domenico Di Cesare e di Giulio Garuti Simone Di Cesare. I due autori ci tengono a precisare che «alcuni dei concetti espressi da Ulrichs, nella seconda metà del XIX secolo, sono oggi fuori dal tempo, come per esempio la congettura dell’esistenza di un terzo sesso, ma egli è il vero anticipatore delle lotte che ancora oggi continuano contro la società eteronormata».

Quanto è importante dirsi, raccontarsi, uscire allo scoperto e potersi sentire liberi di viversi e di essere se stessi? È a dir poco vitale, e a scriverlo non potevano che essere due uomini sposati (è loro anche la prima unione civile in città, nel 2016) e che, anche se oltre un secolo dopo di Ulrichs, testimoniano quanto sia importante e liberatorio fare coming out.

Ma perché nel libro si parla solo di amore tra uomini?

«Le norme punitive non consideravano l’amore tra donne, che non veniva neppure contemplato, punendo appunto solo l’amore tra uomini, e da qui il titolo del libro, giocando anche con il titolo della raccolta di dodici volumetti scritti da Ulrichs: “Ricerche sull’enigma dell’amore tra uomini”». Ma come anticipato, in questo loro lavoro su Ulrichs, Domenico e Giulio pubblicano anche “Viaggio in Italia”, grazie all’editore Odoya che, dice Domenico, «ha creduto da subito nel nostro progetto». La sorpresa in questo libro è che la storia di Ulrichs si intreccia anche con Rieti, e nel volume compaiono anche delle immagini della città, che però non Ulrichs Viaggio in Italiaanticipiamo. Domenico ci tiene ad aggiungere: «Ulrichs è sepolto all’Aquila, dove ha vissuto circa 12 anni e, oltre alla città abruzzese, ha visitato spesso la nostra città e provincia, scrivendo mirabili versi su Antrodoco e raccontando di un suo viaggio a piedi a Sigillo, fino al Pozzo dell’Arnaro, un’escursione che abbiamo fatto anche noi, accompagnati da chi conosce bene quei luoghi, Marcello Pennese e i fratelli Marino e Patrizio De Santis».

Ma sono molte le bellezze ‘italiane’ descritte da Ulrichs nel suo girovagare e nelle sue opere, da Napoli alla Campania tutta, da Ravenna alle Dolomiti lucane di Pietrapertosa, oltre a tanti altri luoghi, come la cascata delle Marmore.

Domenico ci tiene a ringraziare Giulio, che ha reso possibile la realizzazione di questo progetto: «Non è stato facile reperire le decine di libri di e su Ulrichs, quasi tutti in tedesco e in latino, e Giulio me li ha tradotti, permettendomi di realizzare questo sogno. Un grande aiuto, anche per l’enorme mole di lavoro, è stato dato anche dalle traduzioni di Giuliana Bonanni, Rita Pasquetti e Antonio Selmi». Insomma Giulio, un lavoro complesso che in un certo qual modo colma un vuoto?

«È proprio così; con la pubblicazione degli scritti di Ulrichs, si spera di contribuire a colmare quel vuoto storico e letterario, che vuole restituire verità e soprattutto la vera memoria», e chissà, aggiungiamo noi di Format, a dare coraggio ad altre persone non solo di resistere, ma di ‘esistere’ e di raccontarsi: noi ci siamo.

Format Rieti Maggio-Giugno 2025

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