Rigenerazione umana

9/03/2025 | Il domenicale, Notizie in evidenza

di Massimo Palozzi – “Viale Morroni in mano agli stranieri”. Titolava così mercoledì il Corriere di Rieti, riaccendendo un faro su un settore della città che sempre più sta diventando terra di nessuno.

È un titolo forte, forse esagerato, ma che nella sua drammatica stringatezza pone un problema reale. Del resto, non è un mistero che l’area tra il supermercato e la stazione sia ormai teatro di una presenza massiccia di extracomunitari, dediti spesso ad attività illegali connesse allo spaccio di stupefacenti o ad altre forme di guadagno più creative ma non meno pericolose. Come ad esempio quella svelata proprio nel pezzo del Corriere di Rieti dove si racconta di ragazzini che, in cambio di denaro, chiedono agli stranieri di acquistare alcolici al supermarket, non potendo farlo di persona perché la legge ne vieta la vendita ai minori. Spesso poi la somma pattuita non viene ritenuta sufficiente e si arriva addirittura alle mani.

Viale Morroni è tornato alla ribalta dopo l’aggressione dai contorni ancora oscuri ai danni di una ragazza ad opera di un paio di extracomunitari sabato scorso. La giovane aveva riconosciuto il proprio cane rubatole qualche giorno prima e quando è andata a reclamarlo è stata assalita a botte e cinghiate.

Immediatamente la notizia ha fatto il giro della città, grazie anche a un filmato con la ripresa della scena. Sul posto sono arrivati i carabinieri, che hanno arrestato i due nordafricani, e come da copione sono partite le rassicurazioni sul rafforzamento dei controlli e sul rilancio delle operazioni di prevenzione nella zona, dove tra l’altro si trovano studi medici, una farmacia e diverse attività commerciali.

La risposta più immediata è arrivata venerdì attraverso un’ordinanza del questore emanata in accordo con la Prefettura e le altre forze dell’ordine, che prevede un innalzamento della vigilanza in tutta la città da parte di polizia, carabinieri, guardia di finanza e polizia locale. In particolare, il Comune ha deciso di estendere il servizio dei suoi agenti fino a mezzanotte.

Commentando queste ultime misure, il sindaco Daniele Sinibaldi ha ribadito che “non c’è spazio a Rieti per violenze, microcriminalità, bivacchi e altre forme di disturbo della civile convivenza. Siamo convinti che la linea del rigore e della tolleranza zero si concretizzi attraverso azioni mirate di prevenzione e repressione che richiedono sforzi continui da parte di tutte le istituzioni”.

Meglio tardi che mai, verrebbe da dire. Soprattutto pensando al presidio della polizia municipale istituito nel 2014 proprio nei locali della stazione ferroviaria al tempo della giunta Petrangeli e poi eliminato, come non ha mancato di rimarcare in settimana il circolo reatino di Sinistra italiana Avs.

Sarebbe ingenuo e anche poco corretto addossare le debolezze della politica securitaria all’amministrazione comunale. Però in questa materia Palazzo di Città continua a inseguire la cronaca a rimorchio del fattaccio di turno per cavalcarne gli effetti mediatici e vellicare le inquietudini profonde della popolazione, nonostante l’evidente contraddizione con la realtà. Come è puntualmente avvenuto la stessa sera di venerdì, quando a poche ore dal comunicato autocelebrativo di Sinibaldi, l’ennesima lite tra due extracomunitari in viale Morroni si è risolta con l’accoltellamento di uno per mano dell’altro. E a confermare l’andazzo, ci si è messa pure l’ondata di furti messi a segno l’altra notte ai danni di numerose autovetture parcheggiate in strada tra il centro e la periferia. Alla fine la polizia ha arrestato a Castelfranco tre ladri di origini campane, recuperando un ingente bottino.

Il degrado è ormai progressivo e non più circoscritto a singoli episodi. Persone (non solo straniere) che bivaccano in totale passività, si ubriacano, fanno i loro bisogni dove capita, addirittura si prostituiscono, come da tempo denunciano i residenti, formano un quadro consolidato che chiama in causa un aspetto più generale.

La pioggia di cantieri aperti sta ridisegnando profondamente il profilo di Rieti. Quando i lavori saranno terminati la città sarà di gran lunga migliore di come era prima. Però il tutto sembra circoscritto all’applicazione asettica del concetto di rigenerazione urbana, senza alcun riferimento a quello di rigenerazione umana. Che, al contrario, reclama a gran voce un’attenzione oggi rivolta per intero alla mera esecuzione delle opere imposte dai finanziamenti del Pnrr e simili, secondo ritmi e tempistiche non sempre coerenti con una visione d’insieme delle nuove dinamiche sociali.

 

09-03-2025

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