L’area sacra di via Turilli: radice della cristianità reatina

25/02/2025 | News, Notizie in evidenza, Rieti misteriosa

Fonte Sant'Eleuterio 202504
L’area sacra di via Turilli

A pochi passi dal retro del cimitero, in via Turilli, si svela finalmente la Fonte di Sant’Eleuterio, il luogo dove i primi cristiani, inizialmente una piccola comunità rispetto alla Rieti pagana, trovarono la risposta alla loro fede. In questo luogo, furono traslate e seppellite le spoglie di Eleuterio e sua madre Anzia, martirizzati dall’Imperatore Adriano. I loro resti furono trafugati a Roma da una spedizione di fedeli guidati dal vescovo Primo. Qui sorse quella che divenne la più importante chiesa di Rieti, dedicata a Sant’Eleuterio, sede di importanti sedute giudiziarie, placiti e diete: ospitò anche papa Alessandro II e l’imperatore Enrico IV.

La radice della cristianità reatina

Ne parliamo con Mauro Rinaldi de “Le Querce di Tara”, che sorge sulla collina adiacente, ormai conosciuta come la “collina dell’accoglienza” per la presenza di altre quattro o cinque famiglie simili alla sua, tutte laiche.  La sua struttura, a donativo, accoglie pellegrini secondo il modello di una casa di accoglienza autogestita:

“Ho sentito parlare della Fonte di Sant’Eleuterio per la prima volta da Paolo Toffoli, che mi mostrò anche alcuni articoli di Format.

Inizialmente il luogo sembrava avere un interesse principalmente storico e archeologico, legato alle ville romane della zona. Pochi mesi fa, il CAI mi ha proposto di segnare un Cammino passando per il nostro bosco. È stato poi il dottor Gianni Olivieri a riparlarmi della Fonte, citando la descrizione di Roberto Marinelli di ‘primo fonte battesimale reatino’. Una definizione che mi ha toccato profondamente.”

In questa area i primi cristiani venivano tumulati attorno alla tomba del loro Santo. Le prime comunità ricevevano il battesimo immergendosi completamente; i tre gradini che ora finalmente vediamo, grazie al sito ormai bonificato da Gianni Olivieri e dai suoi amici, facilitavano questa operazione. E’ qui la radice della cristianità reatina.

Francesco è passato di qua?

“Nel 1198, nei pressi dell’attuale cimitero, fu consacrata una grande basilica da Papa Innocenzo III, a cui era annesso  un romitorio – prosegue Mauro – Alcune fonti francescane raccontano che, dalla fine dell’intervento agli occhi a Fonte Colombo, alla primavera del 1226, Francesco rimase qui. Nello specchio di perfezione si narra “Soggiornando Francesco nel romitorio di Sant’Eleuterio presso Rieti…” E mi viene da chiedere: è possibile che Francesco non conoscesse la sacralità di questo luogo? Che non avesse sentito parlare delle proprietà miracolose di quell’acqua, utile a aspergersi gli occhi? Oggi, come possiamo ignorare il valore di un luogo così significativo e non cercare di preservarlo e dargli il decoro che merita?”

“Ho sempre nutrito grande ammirazione per il lavoro svolto da Rita Giovannelli per la Rieti Sotterranea, che ebbi il piacere di visitare all’inizio del progetto. Sebbene non si possa paragonare questo luogo con quello, credo che possa essere integrato all’interno di un Trekking Urbano. Le testimonianze storiche della vicina basilica sono sparse in tutta Rieti: al cimitero, al Museo Diocesano, al Museo Civico, mentre le reliquie di Sant’Eleuterio e di sua madre Anzia sono custodite in cattedrale. Dal punto di vista ecclesiale si tratta di un luogo di altissimo valore spirituale, e dal punto di vista ambientale ci troviamo immersi nella bellezza naturale. Integrato con le proposte turistiche di Rieti, questo luogo avrebbe sicuramente un senso.”

“Purtroppo, la Valle di Rieti non ha ancora pienamente riconosciuto il potenziale del Cammino. Ogni anno, migliaia di persone vi passano, ma spesso si trovano davanti a chiese chiuse e senza qualcuno che possa raccontare loro la storia di San Francesco. Guidati fino alla Foresta, vivono un’esperienza indimenticabile nel Santuario che ha mantenuto la vera testimonianza della vita di Francesco, dimostrando la potenza della Provvidenza. Qui, si percepisce la presenza dell’uomo, della carne: i ragazzi di Mondo X ti trasmettono la loro esperienza e ti fanno capire come questo posto sia ancora vivo. Sono persone che, come Francesco, sono sulla strada della salvezza. Al ritorno verso Tara, chiediamo ai gruppi di spegnere il telefono e di camminare per quei 600 metri che separano i partecipanti l’uno dall’altro, creando un ‘deserto’ di riflessione. Un momento di silenzio che aiuta a metabolizzare l’esperienza vissuta.”

La via di Colle Arcangelo

“Abbiamo iniziato questo cammino undici anni fa, dopo un lungo percorso di riconversione. La nostra famiglia ha scelto di condividere ciò che ha con gli altri. Io e mia moglie ci eravamo conosciuti in un’associazione a Roma che si occupava di disabilità, ma dopo la chiusura di quella realtà, ci eravamo allontanati dalla fede. Fu l’incontro con don Mario Laureti, a rimuovere la cenere che copriva una brace ancora calda, aiutandoci a ritrovare un cammino spirituale che avevamo smarrito. Questo incontro ci ha portato a comprendere quali siano le cose davvero importanti nella vita, mettendo da parte il superfluo, pur con l’umiltà di chi è ancora pieno di contraddizioni. Fu proprio don Mario a chiederci se potesse utilizzare le nostre stanze per ospitare degli incontri. Contemporaneamente assistemmo alla proiezione dei film ‘Il cammino di Santiago’, un’esperienza illuminante per comprendere il senso dell’accoglienza. Fu lì che scoprimmo la spiritualità di Francesco, l’uomo nuovo. La via che ci è stata mostrata è quella della povertà “scelta”, una povertà che ti rende libero, che ti permette di vivere con leggerezza, lontano dalle pesantezze della vita materiale. La miseria, quando non è scelta, diventa tribolazione. Scoprimmo poi che tre cammini passano per La Foresta: ‘La Via di Francesco’, il ‘Cammino di San Benedetto’ e “Di qui passò Francesco”. Così, prendemmo contatto con chi aveva realizzato questi percorsi, sentendo che quella sarebbe stata la direzione giusta”.

Format Rieti Maggio-Giugno 2025

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