di Rino Panetti - Nel mondo magico c’è un’usanza: quando muore un grande dell’illusionismo se ne dà il triste annuncio con la frase “Bacchetta spezzata per…”
Nel 2022 questa frase è risuonata diverse e tristissime volte, come sempre, in ogni angolo del mondo. Ma per noi italiani stavolta ha letteralmente squarciato i cuori, con un dolore straziante. E’ stato l’anno in cui ci ha lasciato Tony Binarelli.
Sì, se dici “Binarelli”, dici la Magia in Italia, quella nota a tutti, quella che ha accomunato generazioni e generazioni, in un arco di cinque decenni.
La riprova di quanto sia vero tutto ciò è nelle parole di un ragazzo di appena 16 anni: quando gli ho detto che Tony non c’era più, ha balbettato solo due parole, dopo istanti di silenzio: “... e mo?” Ecco, più di decine di pagine di ricordi e commemorazioni, ora che ci penso, in quel “... e mo?” c’è tutto. C’è il vuoto che la sua scomparsa ha lasciato, c’è lo sbandamento, c’è la forza di un valore intatto che ha attraversato generazioni, c’è il riconoscimento di una qualità artistica smisurata.
Già, le qualità artistiche di Binarelli. Qui stiamo parlando di Artisti dallo spessore impareggiabile. Tre premi in altrettanti campionati mondiali di magia (si disputano ogni tre anni); migliaia di ore in TV, quando la TV faceva ascolti di massa; decine di pubblicazioni magiche; spettacoli (e premi) in ogni angolo del mondo; decine di creazioni; la capacità di aprire nuove strade quando in Italia c’era già un Silvan e il suo modo di fare magia. E poi, le qualità umane: quella capacità di unire leggerezza e profondità, di regalarti perle (anche di vita) con una battuta. Generosità. Non stava già bene, nel 2021, ma mi chiamò per parlarmi del mio ultimo libro destinato ai maghi. Poche parole nelle quali vidi l’Uomo. E poi, in questo 2022, l’ultima mail, dedicata a mio figlio, che non poteva non concludersi con una battuta: “Oh, non gli far fare il mentalista, però.” Ancora lui, ancora Tony.
Binarelli e Rieti.
Ricordo tanti spettacoli, dalle nostre parti. Ricordo quello di Montopoli, dove gli fu assegnato l’Olivo d’Oro. E, orgogliosamente, ricordo quando nel 2017 venne come ospite in un mio evento presso la Sabina Universitas. Mostrò due suoi effetti, incluso il famoso Bacio. Una giornata insieme, con Marina, la sua donna di sempre (e qui ci sarebbe un altro fantastico capitolo da aprire, che non farò per motivi di spazio. Ma… che donna! E che coppia!), mia moglie e Leonardo, mio figlio. Leonardo si abbeverò alle sue parole, per un’intera giornata. Immaginate: un locale aperto a pranzo solo per noi.
Ecco, non ringrazierò mai abbastanza la Magia per avermi dato la possibilità di incontrare Persone come Tony, e di far vivere la stessa esperienza a mio figlio. Incredibile! Che poi, ora che ci penso, anche in questo 2022 appena concluso i tre tenori della Magia italiana hanno lasciato il segno nella nostra famiglia: oltre ai messaggi di Tony e le emozioni che hanno suscitato (e di cui ho brevemente detto), l’incontro con Silvan prima e con Alexander poi, ci hanno ancora una volta dato così tanto, anche di inaspettato.
Artisti capaci di seminare incessantemente bellezza e positività.
Caro Tony, quanto mi manchi. Quanto ci manchi!